Antonia Casini Mario Ferrari
Cronaca

Esplosione a Calenzano, la moglie dell’uomo ustionato: “Fiducia nei medici”

Il 51enne ricoverato nella Rianimazione del Centro ustioni di Cisanello. I colleghi: “Siamo tutti con lui”

Esplosione a Calenzano, la moglie dell’uomo ustionato: “Fiducia nei medici”

Pisa, 10 dicembre 2024 – “Siamo nelle mani dei medici”. La moglie Ilenia è arrivata in ospedale, poco dopo il trasferimento del marito, restando poi nel reparto con lui per tutto il tempo. “Mi fido ciecamente dei sanitari”, dice con poche parole. Il 51enne, di Collesalvetti, è una delle persone rimaste ferite nel disastro di Calenzano (ci sono morti e dispersi): è stato condotto nel Centro ustioni di Cisanello, a Pisa, un riferimento a livello italiano. Dopo essere passato dal Pronto soccorso. L’esplosione avvenuta al deposito Eni lo ha colpito alle gambe, soprattutto, ha infatti bruciature di terzo grado, è molto grave (prognosi riservata) ed è sedato, come accade per tutti questi pazienti, ricoverato nella Rianimazione di una struttura di eccellenza a livello nazionale. È stato trasportato con Pegaso nella piazzola dell’elisoccorso del policlinico e da lì al Ps grazie all’ambulanza della Misericordia di Pisa.

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Fuori dall’Unità operativa dell’ospedale pisano si sono radunati, dopo poco, anche molti dei colleghi di Emiliano che lavora per la “Meritrans” di Livorno, che si occupa di distribuzione di prodotti petroliferi. “È un gran lavoratore”, racconta ancora la moglie. “Ha un’esperienza trentennale”, spiegano i colleghi che precisano sull’incidente: “Non sappiamo ancora la dinamica, non eravamo lì ma a casa. Abbiamo visto la notizia sui siti e abbiamo appreso che era rimasto coinvolto Emiliano dalla nostra chat interna. Purtroppo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”. Attendono e sperano, perché tutti sanno che il Centro ustioni di Pisa è un’eccellenza.

“Non sappiamo se avesse già caricato il carburante oppure no – proseguono – qualcuno dice che è uscito fuori da solo, dopo il fatto, qualcun altro che è stato trascinato fuori da quell’inferno da chi era presente”. Ma una cosa è certa: “È un esperto. Tutti noi seguiamo protocolli precisi. Siamo attenti a tutto, anche se spesso i cittadini non capiscono la pericolosità. Ma noi siamo consapevoli del rischio che corriamo e che facciamo correre agli altri”.

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