Ecco i rinforzi Al "Galilei" 34mila vaccini

All’aeroporto scaricate le nuove dosi toscane. Il sindacato infermieri: "Sbloccata la situazione"

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Per la terza volta in un mese, l’aereo Dhl è tornato al "Galilei". Una buona notizia di questi tempi. Perché alle prime luci dell’alba di ieri, dal mezzo del colosso della logistica, sono state scaricate 33.500 dosi del vaccino Pfizer, destinate alla Toscana. Stoccate all’interno di appositi contenitori, insieme al ghiaccio secco che consente la corretta conservazione al prodotto della casa farmaceutica. Sull’esterno delle scatole, stampate, le varie destinazioni, all’interno della regione, delle preziose fiale: a sorvegliare sullo svolgimento delle operazioni di scarico e carico agenti del Corpo Guardie di Città. Direttamente dalla pista sono quindi partiti i camion, scortati dalle forze dell’ordine, che in giornata hanno distribuito il vaccino nei vari hub prescelti. Già il prossimo 18 gennaio arriverà il quarto aereo da Lipsia, città in cui Dhl prende in carico le partite di Pfizer: l’appuntamento per la consegna all’alba a Pisa dovrebbe diventare settimanale.

A testimoniare l’importanza del Galilei per Dhl è anche la scelta di usare lo scalo per la distribuzione dei vaccini destinati alla Sardegna: dall’aeroporto cittadino avviene il primo trasferimento per Livorno, e da qui l’imbarco per l’isola. Nel frattempo procedono a ritmo spedito le vaccinazioni del personale Aoup, con le ‘prime’ somministrazioni che ieri hanno raggiunto quota 6.113. Il traguardo dei 6.500 è davvero vicino, e salvo intoppi potrebbe essere tagliato entro la fine di questa settimana. In questo modo dall’inizio della prossima dovrebbero essere inoculate le dosi di richiamo: i ventuno giorni per i primi cinquanta vaccinati del V day scadono proprio lunedì 17. C’è stato però un piccolo caso negli ultimi giorni, riguardante operatori del 118, infermieri di famiglia e Usca. Sul portale della Regione per la prenotazione del vaccino non era possibile per queste categorie, appartenenti a strutture del territorio e non ad aziende ospedaliere, fissare l’appuntamento per la somministrazione. Dopo le lamentele del Nursind, ieri pomeriggio la situazione sembra essersi finalmente sbloccata. "Alcuni erano riusciti a ottenere una data quasi per caso, approfittando delle rinunce di chi si era tirato indietro dopo essersi iscritto nella prima fase di raccolta delle adesioni" spiega Daniele Carbocci, delegato Aoup di Nursind. "La speranza è che si possa cominciare a vaccinare presto e a ritmo spedito tutti questi operatori".

Iacopo Catarsi