Disturbi alimentari nei piccolissimi. Aumentano i casi post-pandemia

Per aiutare le famiglie è appena nato un gruppo di lavoro ad hoc

Disturbi alimentari

Disturbi alimentari

Pisa, 25 settembre 2022 - Si abbassa l’età d’esordio, crescono i casi. Le conseguenze delle pandemia si ’leggono’ anche nell’aumento dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, soprattutto nei bambini. A Pisa è nato un gruppo di lavoro ad hoc, coordinato dalla biologa e nutrizionista Giusi D’Urso: "Un team di professionisti, visibile, strutturato. A disposizione dei genitori".

Di che numeri si parla?

"Si stima un aumento di circa il 40%. Nel mio studio, già da diversi anni vedo bambini e adolescenti con disturbi restrittivi o compulsivi. Nell’ultimo anno di attività ho registrato una maggiore incidenza e un abbassamento dell’età di esordio. Sono due gli aspetti che risultano più allarmanti: la maggiore frequenza e diffusione nei piccoli dei disturbi selettivi/restrittivi e il carattere sfumato di molti dei disturbi cibo-correlati (nell’età evolutiva in generale)".

Bambini quanto piccoli?

"Dopo i due anni di restrizioni sociali dovute alla pandemia, ho visto anche bambini al di sotto dei 5 anni, con quello che viene definito Disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione di cibo. E’ una nuova categoria diagnostica che raccoglie i casi in cui l’assunzione di cibo è insufficiente e non si associa (come avviene per altri disturbi alimentari classici) con l’attenzione morbosa alle forma corporee".

Come si manifesta questo distrubo?

"Nella maggior parte dei casi si presenta in modo sfumato, non desta preoccupazione fino a quando la restrizione e la selettività non inficiano la crescita e l’aspetto socio/relazionale. Prima si tratta, maggiori sono le possibilità che il bambino recuperi peso e abilità alimentari. Diventa molto importante avere una diagnosi precisa e accurata".

Quali figure professionali sono presenti nel Gruppo?

"Insieme a me, ci sono i professionisti del Centro Il Colibrì -Centro Specialistico per l’età evolutiva strettamente legati a questa attività, oltre al Neuropsichiatra Infantile, necessario nei casi in cui i bambini necessitano di una valutazione diagnostica. Nel dettaglio le logopediste Maria Cielo Rondoni e Sara Greco, la psicoterapeuta Valeria Bossio, le terapiste della neuro-psicomotricità Alessandra Burgo e Sarah Guidi, la psicologa dello sviluppo e dell’educazione Elisa Panicucci. A volte, durante i trattamenti di riabilitazione nutrizionale, può dimostrarsi utile anche un trattamento osteopatico: in tali casi il gruppo fa riferimento ad Antonio Di Presa che fa capo anch’egli al Centro Il Colibrì".

Francesca Bianchi