"Disservizi", Camera penale pisana in agitazione

Avvocati del nostro direttivo in trasferta a Firenze per mostrare le "criticità" alla Corte d’appello

"Disservizi", Camera penale pisana in agitazione

"Disservizi", Camera penale pisana in agitazione

Avvocati pisani in trasferta a Firenze per una protesta congiunta con i colleghi toscani.

"Il coordinamento distrettuale delle Camere Penali della Toscana – sostengono queste parole anche i componenti tutti della Camera penale pisana – ha deliberato lo stato di agitazione degli avvocati penalisti allo scopo di sollecitare la soluzione delle gravi criticità che da tempo impediscono il regolare svolgimento dell’attività giudiziaria dinanzi alla Corte d’Appello di Firenze".

Da qui l’iniziativa nel capoluogo toscano. "Per l’effetto ieri mattina rappresentanti di tutte le Camere Penali territoriali (quella pisana compresa, ndr, con la presidente Serena Caputo e la consigliera Chiara Benedetti) hanno accompagnato i giornalisti fiorentini (in rappresentanza di quelli di tutte le città toscane, ndr) nelle aule di udienza e negli uffici di cancelleria, per mostrare inequivocabilmente i disservizi connessi al front office e allo svolgimento delle udienze penali".

Il cuore della protesta "è rappresentato dall’apertura “per una sola ora al giorno” della cancelleria del front Office che gestisce le singole Sezioni della Corte di Appello di Firenze, circostanza che limita eccessivamente l’accesso di avvocati e cittadini ai fascicoli processuali e comprime illegittimamente i tempi necessari per la redazione degli atti difensivi".

Avvocati che spiegano il quadero attuale: "E’ inaccettabile che un ufficio, strategico per il servizio essenziale che offre in seno al distretto della Corte di Appello, sia così gravemente sottodimensionato ed osservi un’ora sola al giorno di apertura al pubblico. Va inoltre stigmatizzato che a seguito dell’introduzione, ad opera della “riforma Cartabia”, del regime cartolare in grado di appello, la trattazione orale dei processi di appello (a richiesta delle parti) è stata, unilateralmente e senza alcuna previsione normativa, costretta ad un numero limitato di udienze settimanali, con il conseguente rinvio d’ufficio di numerosissimi processi e grave pregiudizio ai diritti degli imputati (che restano tali per anni) e delle persone offese che attendono inutilmente “giustizia”".

Per questo, le Camere Penali della Toscana "non possono più restare silenti innanzi a queste criticità che limitano fortemente il ruolo e la funzione della difesa: lo stato di agitazione è il primo passo verso forme di protesta più marcate se non saranno assunti provvedimenti che pongano fine alle problematiche sopra evidenziate, ripristinando la fruibilità dei servizi e garantendo l’esercizio effettivo del diritto".