
"Scusate il ritardo". Salvatore Cimmino è arrivato nel porto di Marina (da Viareggio) intorno alle 17 anziché alle 15, come previsto. Ma ha nuotato per 23 chilometri senza la protesi alla gamba. Una grande dimostrazione di determinazione. Se si vuole si può. Lui, nato a Torre Annunziata, nel 1964 - vive e lavora a Roma alla Selex ES, una società del Gruppo Finmeccanica - la gamba l’ha persa a 15 anni per un osteosarcoma. A 41, i medici gli dicono che deve nuotare. E lui va oltre. Passano otto mesi, è il 15 luglio del 2006, e compie la sua prima traversata senza l’ausilio di protesi performanti, Capri-Sorrento. Da allora ripete imprese per attirare l’attenzione sui diritti delle persone disabili.
Ad attenderlo al Porto, sabato, c’erano, oltre al nostromo, i tre assessori Sandra Munno, Paolo Pesciatini e Gianna Gambaccini e il consigliere comunale Maurizio Nerini. Ma anche il presidente di Handy superabile, Stefano Paolicchi, che ha sostenuto Salvatore nella tappa pisana con "Artiglio nuoto". "Una bella prova di tenacia e forza di volontà", commenta. Il suo viaggio in mare è stato "scortato" dalla Lega navale di Pisa e dalla guardia costiera. Molti altri i sostenitori di questa giornata tra cui l’Uisp e la Regione Toscana. "Che onore!", ha detto Cimmino appena approdato al molo. "L’onore è mio", ha ribattuto Munno, "il suo è un esempio meraviglioso". "Voi state facendo una cosa eccezionale. State rendendo visibile un mondo di invisibili", tra le prime parole del nuotatore. "La Città di Pisa dà un grosso contributo con la Sant’Anna, che sta sviluppando ausili e dispositivi che non hanno niente da invidiare ai nostri arti". Accoglienza per lui con i tamburini del Gioco del ponte, applausi e trombette. "Mi raccomando, non affogare ora", scherza qualcuno. Perché c’è soprattutto gioia. E Salvatore non smette mai di sorridere.
Antonia Casini