
Accolgono una donna che subisce violenze ogni 48 ore. Il direttore dell’Unità operativa di Medicina d’urgenza e del Pronto soccorso dell’Aoup, Massimo Santini, lo sottolinea di nuovo, lo aveva previsto già mesi fa: "Abbiamo superato i dati degli anni precedenti". Il dottor Santini racconta il percorso del Codice rosa (nato proprio in Toscana), che non riguarda soltanto le donne, ma anche bambini, disabili e anziani che subiscono violenza. L’obiettivo più grande è quello di intercettare i casi, anche quelli che la donna stessa non vuole denunciare o quelli in cui "non ci sono lesioni evidenti". E quindi "la corretta identificazione, per capire se ci sono precedenti" e come mai quella stessa persona è "caduta accidentalmente" più volte, per esempio. Abbiamo una equipe di professionisti specializzati composta da un medico donna Francesca Frassi e da un’infermiera Francesca Baroncini. L’altro aspetto è quello di seguire la donna fuori dall’ospedale, dopo, in alcuni casi può salvare la vita". Si decide per le dimissioni o il ricovero "ma sempre contemplando l’iter più appropriato". Poi cita i kit violenza "che ci sono stati copiati in tutta la Toscana". Servono alla corretta refertazione dell’eventuale materiale biologico presenze.
Ma, oltre ai primati, ci sono anche punti critici che il dottor Santini solleva, come il fatto che "la carriera dei medici di medicina d’emergenza non sia più appetibile con la conseguente fuga di medici e infermieri magari appena formati proprio per seguire questi temi". E invoca: "Maggiore fluidità dei percorsi".