Spazi culturali, è crisi. Botta e risposta tra associazioni e assessore

Gli operatori: "Chiediamo un momento di confronto con l’amministrazione comunale per analizzare gli scenari futuri e immaginare insieme strumenti e forme di intervento".

Pierpaolo Magnani, assessore Comune di Pisa

Pierpaolo Magnani, assessore Comune di Pisa

Pisa, 28 aprile 2020 - Botta e risposta tra le associazioni e gli spazi culturali e l'assessore comunale alla cultura Pierpaolo Magnani.

Nei giorni scorsi l'assessore era intervenuto per dire: «Il momento di particolare gravità che sta vivendo il mondo intero porta con sé innumerevoli conseguenze negative sulla vita anche della nostra comunità, costretta ad interrompere per un periodo di difficilmente prevedibile durata gran parte delle attività consuete. Non è ovviamente esente da tutto questo il mondo della cultura e delle attività sia amatoriali che professionistiche ad essa legate. L'impatto violento del virus ha costretto difatti a sospendere a tempo indeterminato manifestazioni teatrali e musicali, iniziative museali, proiezioni cinematografiche con grave nocumento soprattutto per i professionisti del settore che vedono pressoché azzerate le proprie possibilità di espressione ma anche di sostentamento. Credo, pertanto, che tale momento straordinario renda necessaria l’adozione di iniziative anch’esse straordinarie da parte anche dell’assessorato alla cultura, chiamato dalle circostanze a valutare ogni forma di aiuto al settore che gli compete. Anche il mondo dell’associazionismo pisano, ampio e variegato, è composto da realtà totalmente amatoriali ma anche da altre che consentono a professionisti del settore di aumentarne l’offerta qualitativa grazie alla propria professionalità. Alcune di queste ultime, e penso alle scuole di musica, di danza e di teatro o di arti figurative, esercitano la propria attività in spazi spesso presi in locazione, per i quali esse debbono sostenere costi per utenze ed altri oneri fissi di varia natura, ammortizzabili in condizione normale attraverso le rette degli utenti che in questo momento però sono totalmente azzerate. Nei confronti di queste categorie di operatori stiamo pensando di agire in modo concreto attraverso l’erogazione di contributi che potranno avvenire secondo forme allo studio degli uffici conformemente ai dettami di legge e nella misura da valutare in base alle varie necessità compatibilmente con i massimali di budget a disposizione di questo assessorato».

Oggi la risposta di Lumiere Pisa, Borderline Pisa, Pisa Jazz, Exwide, Caracol Pisa, Leningrad Café, Cineclub Arsenale, Sacchi di Sabbia, Ass. Pisa Folk, Comitato Arci Pisa:  "Abbiamo letto nei giorni scorsi l’intervento dell’Assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani in cui parlava della crisi del sistema culturale pisano e dei futuri interventi che l’amministrazione comunale prenderà per arginare in qualche modo gli effetti del post-covid. 

Per quanto apprendiamo favorevolmente l’ipotesi di forme di supporto allo studio degli uffici comunali, non capiamo bene a chi questi strumenti saranno rivolti. Nell’intervento pubblicato dai quotidiani si parla di soggetti professionali quali scuole di musica, danza e teatro. Pensiamo che il mondo della cultura pisano sia più variegato di quello descritto e che la crisi economica del settore culturale metterà a rischio decine di posti di lavoro. Chiediamo quindi, così come annunciato dal Sindaco successivamente all’annuncio dei locali pisani che responsabilmente avrebbero sospeso le loro attività prima che fossero obbligati, un momento di confronto con l’amministrazione comunale per analizzare gli scenari futuri e immaginare insieme strumenti e forme di intervento. 

Pisa è una città che ha un sistema culturale che impegna decine di persone tra locali, teatri, cinema, associazioni, compagnie teatrali, progettisti, fornitori, tecnici e operatori. Decine di persone che rendono economicamente più ricca questa città. Pensiamo fermamente che la sfida che ci troviamo davanti ha caratteristiche drammatiche e che le facili soluzioni, la mancanza di coordinamento con il comparto culturale o la semplice fretta possano avere quale unico risultato un disastro in termini economici e sociali.

Siamo operatori e cittadini responsabili che in queste settimane di lockdown hanno fatto la loro parte in tutti i modi che è stato loro possibile: chiudendo le proprie attività anche quando non obbligato, condividendo contenuti in streaming, rilanciando campagne di crowdfunding per gli ospedali e i sanitari impegnati, invitando tutti a rimanere a casa. Ci aspettiamo che lo stesso senso di responsabilità faccia parte delle scelte di chi ha il compito di governare questa città. 

Alla richiesta di un momento di confronto con le istituzioni locali si uniscono anche alcune associazioni culturali cittadine, compagnie teatrali e cinema, fortemente convinti che solo una progettualità plurale e condivisa possa evitare il collasso dell’intero comparto culturale pisano".