
Oltre 2000 cosmetici prodotti con una sostanza dichiarata nociva per la salute ed esposti in vendita in alcuni esercizi commerciali di Pisa, sono finiti soto la lente della fiamme gialle. Sette i punti vendita ispezionati dove i militari della guardia di finanza hanno individuato prodotti per la cura della persona realizzati utilizzando il "Lilial", una sostnza nota anche come "Butylphenyl Methylpropional", vietata da marzo 2022 in base al regolamento dell Unione Europea. Secondo il comitato per la valutazione dei rischi dell’agenzia Uec per le sostanze chimiche, questo ingrediente rientra nel novero delle sostanze ritenute cancerogene e tossiche per la fertilità.
Tra i numerosi oggetti sequestrati – si apprende – figurano profumi, bagnoschiuma, shampoo, creme, lozioni, saponi, schiume da barba e prodotti per capelli contenenti la sostanza nociva. La merce è stata rinvenuta sugli scaffali dei punti vendita, pronta per essere acquistata dai consumatori finali.
In alcuni casi, l’indicazione della presenza della sostanza nei prodotti era stata occultata mediante etichette appositamente apposte sulle confezioni. Con il supporto tecnico del sistema informativo anti contraffazione del nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza, ii militari hanno riscostruito le responsabilità sia dei venditori finali che dei fornitori della filiera distributiva dei prodotti. Così, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Pisa dieci persone, tra legali rappresentati degli esercizi commerciali e fornitori, per violazione della disposizione che sanziona chi mette in vendita prodotti dannosi per la salute umana. I noltre – spiega una nota – per di prevenire la diffusione di cosmetici nocivi su tutto il territorio europeo, i finanzieri di Pisa , con il supporto qualificato dei reparti speciali, ha informato la Commissione Europea del rischio di tossicità dei prodotti attraverso l’implementazione del sistema comunitario di informazione rapida per prodotti non conformi, noto come Rapex, gestito, per il corpo, dal nucleo speciale beni e servizi. Le ipotesi investigative delineate sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini.