Cosa chiedono le aziende. Ingegneri super corteggiati

Gli studenti della Normale e della Sant’Anna incontrano le grandi imprese. Vanno alla grande quelli informatici, ma anche software e telecomunicazioni.

Cosa chiedono le aziende. Ingegneri super corteggiati

Cosa chiedono le aziende. Ingegneri super corteggiati

Ingegneri informatici, economisti, ingegneri software e in telecomunicazioni, ma anche matematici e fisici appassionati di tecnologie da usare in ambito di "machine learning" e di intelligenza artificiale (IA). Sono alcune delle posizioni più richieste all’interno della JOBFair 2023, l’edizione autunnale del meeting organizzato per le scuole di eccellenza italiane, e che rende possibile l’incontro tra centinaia di allievi con recruiter di 58 aziende e organizzazioni leader in Italia e nel mondo. "La parte del leone – spiega Céline Mongason, responsabile UO Career service della Scuola Superiore Sant’Anna, dove si tiene l’evento giunto alla 12esima edizione -, la fanno sempre le posizioni da ingegnere informatico, ma senza nulla togliere all’importanza e la grande fiducia che hanno gli studi legali, tanti quelli presenti al meeting, verso la nostra scuola". Tra le sigle presenti alla giornata di recruiting spiccano nomi importanti come EssilorLuxottica, Saint-Gobain, Bosch, Sammontana o Cleary Gottlieb. Ma anche Ong internazionali come: Medici Senza Frontiere, Emergency e Intersos. L’evento si svolge in due giorni (oggi l’ultimo appuntamento), con oltre 500 colloqui, e un tempo massimo di 20 minuti per candidato, con l’obiettivo di farsi conoscere dall’azienda. Anche se è più facile che accada il contrario. Come ci racconta Ivan Brancaccio, Hr Manager per NextWorks, azienda pisana nata all’ombra dei cantieri navali di Navicelli. L’azienda, infatti, produce piattaforme di controllo Iot in ambito di domotica e audiovideo per mega yatch e residenze di lusso. "È il datore di lavoro che deve saper vendere l’occupazione – spiega il recruiter -, le grandi aziende lo avevano capito anni fa. Iniziative come questa servono a far incontrare il più possibile domanda e offerta, ma il mondo è cambiato e si sono ribaltate le posizioni, sono i datori di lavoro che devono avere la capacità di farsi conoscere e attirare i profili giusti, partendo dagli studenti ancora non laureati e investendo sul lungo periodo".

L’iniziativa è organizzata dal Career Service della Scuola Sant’Anna, con Scuola Normale Superiore, Scuola IMT Alti Studi Lucca, Scuola IUSS Pavia, GSSI, SISSA. Scuole d’eccellenza da cui difficilmente, una volta usciti, si rischia di rimanere a bocca asciutta. Il tasso di occupazione, finita la scuola, infatti "rasenta il 100%" dice Céline Mongason. Per i gli studenti rappresenta una grande occasione per uscire dalla "bolla accademica". "Siamo abituati ad una ricerca astratta – fa notare l’allieva della Scuola Sant’Anna, Giulia Burini, 24 anni di Bergamo e in dirittura di arrivo per la laurea in biotecnologie vegetali e microbiche -. Il mondo delle aziende, invece, ti propone una realtà a diretto contatto con il pubblico e ha obiettivi chiari e definiti".