
Prima regola: igienizzare le mani
Pisa, 1 marzo 2021 - Il rame è refrattario al Coronavirus, resiste poco tempo e può essere usato come arma contro il Covid. Parte da qui il progetto di Kme Italy che ha portato ad una nuova linea di prodotti 'SaCup', in rame, ottone e altre leghe che ha già ottenuto la certificazione del laboratorio di virologia dell'Università di Pisa.
Il materiale potrà essere usato per sbarre di sostegno negli autobus, letti di ospedale, maniglie nei locali pubblici e desk condivisi, superfici solide e regolari che vengono toccate da più mani e sono quindi potenziale veicolo di contagio.
Kme Italy, quartier generale a Firenze e stabilimento a Fornaci di Barga ( Lucca) con 850 dipendenti e un fatturato di 360 mln di euro, è inoltre al lavoro con l'Istituto di Biofisica (Ibf) di Pisa del Cnr per realizzare nanoparticelle di rame da 'spruzzarè sulle superfici non solide, come gli indumenti.
«L'Università di Pisa - sostiene Claudio Pinassi, ad di Kme Italy - ha certificato che un droplet con carico virale Covid-19, su una superficie di rame scompare in 10 minuti, sulla plastica in due giorni. Anche il cartone uccide rapidamente il virus, ma sulle superfici rigide non c'è nulla di efficace come il rame, e la ricerca dell'Università di Pisa ci ha detto anche un'altra cosa interessante: l'ossidazione non riduce le capacità antivirali, anzi, in qualche caso le aumenta».
Mentre per le nanoparticelle «lo studio è partito sei mesi fa, tra un annetto avremo i primi risultati», dice Pinassi, già ora maniglie e tubi di sostegno delle navette degli aeroporti di Malpensa e Linate vengono sostituiti con tubi e prodotti SaCup, e sulle sbarre dei carrelli portabagagli viene applicata una pellicola sempre col nuovo brand.