PISA
Prima vennero le "Ricette ignoranti: 100 pietanze gastronomicamente scorrette" che hanno avuto un gran successo nel nome di tante piccole, ma gustosissime trasgressioni in tavola. E allora non potevano mancare le "Ricette ignorantissime", nuovo volume nel quale si cimentano Andrea Gamannossi e Antonio Pagliai (Carlo Zella editore) proponendo "112 pietanze toscane – così il sottotitolo – per far impallidire salutisti e radical chic", ma anche dietologi e nutrizionisti. Ricette che però sono espressione di una profonda e antica cultura, che oggi rischiamo di dimenticare e che invece sono patrimonio da salvaguardare e tramandare.
I due autori pescano a piene mani tra i piatti della tradizione toscana. E allora avanti tra bordatino e cotenne ripiene, ma si può scegliere anche l’insalata di trippa e la cipollata della nonna, i fagioli all’uccelletto con salsiccia, la frittata con patate e pancetta, le braciole rifatte e i testicoli di cinghiale all’uso del cacciatore e tanti altri manicaretti capaci di offrire un’esperienza sensoriale irripetibile, a patto che si abbia un po’ di coraggio e la necessaria moderazione...
E per ciascuna ricetta vengono indicate la città o il territorio di origine e le modalità di preparazione alla maniera tradizionale, come si faceva in casa, evitando così di incorrere in qualche surrogato da ristorante.
Detto del libro e dei contenuti non resta che provare. E a chi ha fiducia nel proprio stomaco e nelle proprie capacità ai fornelli c’è solo da augurare... buon appetito.
Gio.Bert.