REDAZIONE PISA

Coltellata al marito Il caso in appello "Pena troppo alta"

Condannata per lesioni aggravate all’imprenditore Lo Coco . La donna tornata in libertà ha però il divieto di dimora a Livorno

Arriverà in appello il caso Lo Coco, ovvero l’aggressione all’imprenditore Angelo Lo Coco, 73enne, molto conosciuto a Livorno, per la quale finì a processo la moglie. Una vicenda, lo ricordiamo, iniziata in primo grado come tentato omicidio e chiusasi con una sentenza di condanna per lesioni personali aggravate. L’avvocato Roberto Nocent difensore di Istvanne Szegedi – 58 anni di Cascina, moglie ungherese di Lo Coco – ha scelto di ricorrere davanti i giudici di secondo grado con un obiettivo: la rideterminaziona della pena.

"Riteniamo due anni e mezzo di reclusione una sanzione troppo severa per lesioni giudicate guaribili sostanzialmente in pochi giorni", spiega il legale che attende ora la fissazione del processo d’appello, mentre la sua assistita è tornata libera con l’unica misura del divieto di dimora a Livorno dove si sono svolti i fatti. Da ricordare che davanti il collegio del tribunale l’imputata ha rischiato 13 anni di carcere. Perché questa era la pena chiesta dal pubblico ministero all’esito della requisitoria. Invece nei giudici, la primavera scorsa, fece breccia il copione offerto dall’avvocato Nocent in riferimento alle circostanze della vicenda ed al rapporto tra i due, ma soprattutto in relazione all’entità della ferita ed ai tempi rapidi di guarigione.

I fatti sono già stati approfonditamente scandagliati dai giudici di primo grado. L’aggressione si consumò il 4 maggio 2019 nell’appartamento della coppia, in via Borsi a Livorno, dopo l’ennesima lite. Erano le 7.30 di mattina quando avvenne quello che la procura aveva qualificato come un tentato omicidio. L’arma usata fu un coltello da bistecca preso da un cassetto della cucina. Fu Lo Coco a dare l’allarme al 113: quando i poliziotti arrivarono lo trovarono spaventato e insanguinato. Lei aveva l’arma in mano. All’origine del litigio ci sarebbe stata la gelosia della donna, che faceva la badante, verso il marito. Lo Coco fu trasportato al Pronto soccorso. Istvanne Szegedi, sconvolta e in lacrime, venne arrestata e portata in carcere a Firenze nel quale è stata detenuta fino a poche settimane prima della sentenza quando le furono concessi gli arresti domiciliari: misura, quest’ultima, poi nuovamente attenuata. La 58enne, dai giudici di Livorno, era stata condannata al pagamento di una provvisionale di 5mila euro: per il calcolo complessivo dei danni il processo sarà in sede civile. Il caso, dunque, nonè ancora chiuso.

Carlo Baroni