Code allo stadio e polemiche: "La sicurezza viene prima di tutto. Se entrasse solo chi ha titolo non servirebbe la polizia..."

La nota della questura in risposta al comunicato della Curva: "Le condizioni dell’Arena non potranno che peggiorare. Se tutti gli utenti seguissero le procedure, il problema non esisterebbe".

Code allo stadio e polemiche: "La sicurezza viene prima di tutto. Se entrasse solo chi ha titolo non servirebbe  la polizia..."

Code allo stadio e polemiche: "La sicurezza viene prima di tutto. Se entrasse solo chi ha titolo non servirebbe la polizia..."

La questura di Pisa risponde ai tifosi e alla città dopo Pisa-Ascoli di sabato scorso e le polemiche sollevate nel comunicato diffuso la vigilia di Natale dalla Curva Nord che stigmatizzava l’operato delle forze di polizia nelle fasi di ingresso allo stadio. "È doveroso – inizia la nota della questura – offrire alcuni spunti di riflessione sul tema delicatissimo dell’incolumità degli utenti dello stadi. L’Arena Garibaldi è oggetto da qualche mese, di puntuale, rigoroso ed encomiabile intervento tecnico a cura dell’amministrazione comunale di Pisa volto a verificare l’affidabilità strutturale dei settori destinati ad ospitare il pubblico; ciò a seguito, come ampiamente noto, di alcuni distacchi di materiali avvenuti in gradinata. L’accertato ammaloramento di alcune parti dell’impianto ha reso ineludibili interventi di risanamento in emergenze, prove di carico su tutte le porzioni destinate al pubblico e la contemporanea messa in pristino di un sistema di monitoraggio continuo che possa rilevare eventuali ulteriori criticità, sull’evidente presupposto che le condizioni dell’impianto non potranno che peggiorare sino all’avvio dei lavori di complessiva ristrutturazione". "Tutto ciò – continua la questura – è stato asseverato in seno alla competente Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo per confermare il necessario parere di agibilità, sia pur con interventi di rimodulazione delle capienze".

Il nodo sicurezza

"Non c’è dubbio – continua la nota – che il dato relativo al numero di utenti che, sulla base dei dati tecnici già menzionati, possono accedere ai diversi settori è strettamente funzionale alla sicurezza stessa dell’impianto e dunque dei suoi fruitori; garantire il rispetto di quei limiti significa garantire l’incolumità del pubblico che accede. I profili di “safety” sono al centro della questione sollevata rispetto ai controlli in afflusso. Se all’Arena, in curva nord, tutti gli utenti entrassero con regolare titolo di accesso seguendo le procedure di controllo previste, magari agevolando gli addetti della Società sportiva per rendere più rapide le operazioni, il problema non esisterebbe. Purtroppo, il dato reale offre uno spaccato diverso, più volte portato all’attenzione del GOS dalla stessa Società Sportiva che ha denunciato la difficoltà di arginare con i soli stewards gli ingressi abusivi al settore (in diverse occasioni diverse centinaia)".

Gli accessi abusivi

"Se la capienza certificata della curva nord non è adeguata alla domanda, consentire accessi indiscriminati oltre capienza non è solo formalmente illegittimo - continua la questura, ma anche e soprattutto pericoloso per la stessa incolumità della tifoseria. Garantire, attraverso lo stewarding e se necessario anche con l’ausilio delle forze di polizia, che all’interno del settore entri solo chi ha un titolo valido è presupposto irrinunciabile di sicurezza a tutela della pubblica incolumità. Sul piano delle responsabilità giuridiche in caso di eventi in danno di utenti che dovessero sfortunatamente verificarsi all’interno dell’impianto, la recente legislazione ha introdotto negli stadi un modello di gestione delle procedure di emergenza che riconduce al GOS, la responsabilità di attuare tutte le misure previste a presidio della sicurezza degli spettatori, compresa quella relativa alle procedure di accesso ed al rispetto delle capienze. Il GOS è posto sotto la responsabilità del Questore – Autorità Tecnica di Pubblica Sicurezza. La funzione stewarding opera in questo contesto interdisciplinare di gestione condivisa e si avvale se necessario delle risorse di polizia qualora le condotte dell’utenza non siano aderenti al regolamento dell’impianto, tra l’altro oggetto di informazione ed accettazione nel momento della sottoscrizione dell’abbonamento o dell’acquisto del titolo. Se le procedure funzionano con il solo apporto dello stewarding, la presenza delle Forze di Polizia è superflua. Diversamente è doverosa anche per non concretizzare forme di “culpa in vigilando” penalmente perseguibili".

L’invito ai tifosi

"Nel confermare che gli assetti operativo attuati saranno replicati sino a che non risulterà infrenato il fenomeno degli accessi abusivi - avverte la questura –, si auspica che la tifoseria organizzata, in massima parte titolare di abbonamento, presti la necessaria collaborazione al Pisa Calcio perché le procedure di afflusso possano gradualmente normalizzarsi verso una modalità più consona alle esigenze di sicurezza evidenziate. Si suggerisce di evitare l’ingresso in massa dal prefiltraggio a 5 minuti dall’inizio della gara poiché queste condotte mettono in seria difficoltà il lavoro dello stewarding e tantomeno possono diventare un alibi per evocare modalità diverse, non rispettose degli interessi primari dell’intera utenza del settore".