Civiltà e forme del sapere Pioggia di finanziamenti per 32 assegni di ricerca

Soddisfatto il direttore del dipartimento Simone Collavini: "Per la seconda volta siamo tra i 180 di eccellenza in Italia a testimonianza della qualità del lavoro".

E l’Ateneo fa il bis. Il suo Dipartimento di civiltà e forme del sapere ha ottenuto per la seconda volta il riconoscimento di dipartimento di eccellenza e ciò si traduce in un finanziamento dal Mur che va dai cinque agli otto milioni di euro e porterà alla stipula di 32 assegni di ricerca per neo laureati. Questo stanziamento che sarà spalmato su cinque anni (2023-2027), è successivo a quello del quinquennio precedente quando il dipartimento strappò un finanziamento record di ben 8 milioni di euro. Entusiasta il direttore del dipartimento Simone Collavini: "Per la seconda volta su due, il nostro dipartimento è stato riconosciuto fra i 180 di eccellenza in Italia, a testimonianza della qualità della ricerca umanistica che si svolge a Pisa, in particolare nelle discipline storiche e filosofiche". ll tema di ricerca del progetto di eccellenza dal titolo "Un senso nel disordine. Praticare la complessità", mira a evidenziare l’articolazione del problema al fine di osservare e comprendere l’intima natura del disordine. Alla presentazione del progetto, erano presenti anche tre "neo assunti" coi fondi del dipartimento di eccellenza: Francesco Marchesi, Marco Menon e Maria Cristina Rossi quest’ultima cervello di rientro visto che studiava in Germania. Marchesi nato a Livorno 36 anni fa Francesco si occupa del rapporto tra politica e storia tra prima modernità (Niccolò Machiavelli) e pensiero contemporaneo. Ha svolto una ricerca dal titolo: "La corruzione come concetto storico, da Machiavelli a Montesquieu". "Qui al dipartimento – dice Marchesi – ho trovato un ambiente stimolante. Grazie a questi fondi continuerò a fare ricerca sulla corruzione in chiave storico politica". Menon originario di Conegliano, ha un assegno di ricerca in ambito filosofico ed etico, con importanti risvolti nel campo della comunicazione. La sua attività si è concentrata sulla ricostruzione di alcuni momenti centrali dell’opera del filosofo ceco Vilém Flusser pensatore delle strutture comunicative, e dice: "Al Dipartimento ho trovato un’eccellenza formativa professionale oltre ad una grande intensità di relazioni tra ricercatori e grande umanità. Sì, qui c’è l’ambiente giusto per proseguire con profitto la mia ricerca". Cristina Rossi è rientrata a Pisa dalla Germania con un contratto da ricercatrice nel settore della paleografia latina. "Lavorare nel Dipartimento è stato ed è una grande opportunità; questo ambiente ti sollecita, ti stimola a fare bene il nostro lavoro".

Carlo Venturini