IGOR VANNI
Cronaca

"Città del teatro, siamo pronti a ripartire"

La presidente della fondazione Antonia Ammirati lancia la stagione con emozione: "Ma sento che il mio tempo qui sta per finire"

di Igor Vanni

Con la voce a tratti rotta dall’emozione, Antonia Ammirati (foto), presidente della Fondazione Sipario Toscana, ha presentato in videoconferenza la stagione della Città del Teatro. Una stagione slittata di un mese a causa delle restrizioni imposte dall’ultimo decreto governativo ed è proprio da qui che è partita. "Vogliamo far sapere a tutti che ci siamo – ha sottolineato la Ammirati –, che il decreto ha una sua funzione, ma tutti insieme dobbiamo uscirne fuori. Per me è doloroso tenere un teatro chiuso e affrontare anche il distanziamento, ma rispettiamo queste scelte per il bene di tutti. È necessario superare questo momento affinché le nostre sale tornino ad essere affollate. Saremo pronti a ripartire con una programmazione eccellente, che inizierà a dicembre: abbiamo cambiato le date, dovevamo partire a novembre, ma abbiamo riprogrammato tutto".

"Oltrepassare" è il filo conduttore di questa stagione. "Sì, perché abbiamo oltrepassato le nostre aspettative – ha aggiunto Antonia Ammirati –, è stato l’anno dei record, e lo dico con orgoglio. Abbiamo iniziato due anni fa un lavoro faticoso che ci ha risarcito con un pubblico che non ci ha lasciato mai: prima del Covid abbiamo registrato sempre il tutto esaurito, a dimostrazione che questo è un presidio culturale imprescindibile. Questo teatro è necessario, è un bene comune che restituisce qualcosa a tutti. Vedere così tanta gente in fila per pagare il biglietto, ci ha riempito di gioia. Il tutto grazie anche al nostro direttore artistico Luca Marengo, che ha lavorato egregiamente nonostante le ristrettezze e il calo dei fondi regionali del 10%: lo ringrazio per aver accettato condizioni dure, ma sono certa che supereremo questo momento. Riconosco le sue capacità, il talento e i risultati".

Numeri importanti, dunque, per la Città del Teatro. "Prima di chiudere per il Covid – ha sottolineato la presidente della Fondazione –, avevamo raddoppiato le presenze rispetto all’anno precedente, con ancora 15 serate da fare. Lo stesso dicasi per i ragazzi. Cascina, quest’anno, ha vinto il premio Eolo come miglior spettacolo dell’anno, siamo stati al Teatro Argentina di Roma e al Piccolo di Milano. Sono esigente con me stessa e anche con chi lavora con me, ma ho dimostrato che questa è una fabbrica di cultura che fa reddito e non debiti, la nostra qualità artistica è stata riconosciuta con il massimo punteggio. In questi due anni abbiamo scoperto un diamante grezzo, portando la domenica a teatro 8.046 bambini con ancora 46 recite da fare: speriamo che questo teatro continui a crescere, perché questo è il teatro di tutti, aperto a tutti, dove ci si deve sentire a casa, a prescindere da chi verrà". Una frase, questa, che lascia pensare che il suo tempo sia esaurito, nonostante il suo contratto scada a dicembre 2021.

"Il mio mandato scade tra poco più di un anno, ma credo di essere abbastanza vicina a un cambiamento che va al di là dei nostri risultati – ha precisato Antonia Ammirati a nostra precisa domanda –. Il mio arrivo mio e quello di Luca Marengo sono stati un po’ causali, sono arrivata in un luogo per me lontanissimo, ma per me era necessario cambiare residenza per problemi di salute. Questa città mi ha aiutato a superarli, è stata una scelta seguita a un’occasione casuale che mi si è presentata".