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Chat con una 13enne: "Non ci fu niente di più"
A scoprire le chat era stata la mamma della ragazzina che aveva presentato querela. Messaggi in cui si scambiavano anche frasi sul sesso, proprio per questo il genitore si era allarmato. I fatti risalgono al 2017 e, mentre la 13enne, questa l’età all’epoca dei fatti, è pisana, l’uomo, che poi è stato assolto, abita fuori città. Lui le dice di avere 18 anni, lei gli comunica la sua vera età, ha meno di 14 anni.
I due si erano conosciuti sempre online, da lì, poi, avevano cominciato a dialogare tramite telefono.
La madre si accorge della storia e si rivolge alle forze dell’ordine. Scatta la denuncia e le ipotesi di accusa si trasformano in un processo con una parte civile, si è ritenuto, però, di non ascoltare l’adolescente, proprio per evitarle un’esposizione.
L’accusa per lui è pesantissima, adescamento di minore (articolo 609 undecies). Vengono acquisite le chat e analizzate, passate al setaccio. Ci sono messaggi effettivamente in cui si parla anche di sesso e scambio di foto, ma non materiale pedopornografico, almeno da quanto sarebbe stato ricostruito.
Inoltre - ha sostenuto la difesa (avvocato Marco Romeo del foro di Pisa) - non sarebbe emersa la volontà di incontri dal vivo andando oltre. Gli scambi si sarebbero limitati a frasi scritte. Non ci sarebbe stata, insomma, la volontà di commettere reati.
Molte sono le chat alle quali accedono anche minorenni, diffuse tra i ragazzini che non conoscono i rischi di questi mezzi.
Il giudice Giovanni Zucconi ieri mattina ha assolto l’uomo prendendosi 45 giorni per le motivazioni.
Antonia Casini