REDAZIONE PISA

"Emergenza sanitari: 400 posti a rischio"

La Cgil: "Nel 2024 infermieri, oss e tecnici saranno 4682 nell'Azienda ospedaliera universitaria pisana"

Mario Di Maio (Cgil)

Pisa, 9 luglio 2022 - La sanità, i contagi e i tagli. Le analisi della Cgil. "Riteniamo fortemente preoccupante gli scenari che si stanno verificando nei reparti e nei servizi nel nostro sistema sanitario provinciale -afferma Mario Di Maio, segretario Sanità pubblica Fp Cgil Pisa - il sorprendente andamento dei contagi nuovamente in aumento da SARS-CoV-2, ed in concomitanza, in alcuni casi la riduzione del personale sanitario turnista infermieristico ed assistenziale OSS, (riduzione partita da giugno 2022 per il periodo estivo), sta portando un considerevole stress psico-fisico del personale che resta in servizio, con carichi di lavoro non gestibili in anni caratterizzati dallo stato pandemico anche se in un contesto non più definito emergenziale e dove tutti i servizi sono riaperti in un piano di garanzia dei LEA, dell'abbattimento delle liste d'attesa e nell'idea di effettuare il reupero del livello delle prestazioni pre-pandemia. Per questo servono risorse e soprattutto il riferimento va alle risorse umane di medici , infermieri, OSS e tutto il personale necessario. Non si può pensare che solo perché si siano raggiunti buoni livelli di copertura vaccinale nella popolazione di SARS-CoV-2 non ci si ammali ed avvolte ancora con conseguenze gravi. I numeri non si smentiscono con un tasso di positività circa il 27 % in Toscana, non siamo distanti dalla percentuale su base nazionale con forti ricadute sui sistemi sanitari, sull'organizzazione del lavoro e l'aumento del contagio tra gli operatori in pieno periodo estivo in cui nessuno avrebbe immaginato un andamento stagionale di questi livelli". "Operatori sanitari - prosegue - che pur non avendo conseguenze importanti sulla propria salute vengono a mancare nei reparti per settimane e nelle strutture dove c'è bisogno di un elevata assistenza per la complessità dei pazienti".

L'organizzazione. "Oltretutto le nuove necessità organizzative imposte a livello regionale hanno portato ad una nuova e complessa gestione nel rispetto delle indicazioni operative per la gestione delle Stanze Covid” (DGRT 581/2022 “Linee di indirizzo per la gestione dei casi positivi da Covid-19 asintomatici o paucisintomatici”). Quindi il personale nello stesso reparto deve occuparsi sia dei pazienti covid positivi che No covid e come immaginavamo senza aggiunta di personale con sovraccarichi di lavoro nella gestione di ambienti covid ed ambienti no covid dove i tempi di vestizione e svestizione dei DPI adeguati devono avvenire con accuratezza e tempi adeguati ed oltretutto con in alcuni casi personale ridotto come se si trattasse di una normalissima stagione estiva. In Usl Toscana Nord Ovest presso i nostri presidi di Pontedera e Volterra stiamo avendo ricadute importanti nella gestione delle Covid room in ottemperanza alle indicazioni della Delibera della Giunta Regionale. Nelle Medicine a Pontedera ad esempio è evidente l'aumento del carico di lavoro su 80 letti complessivi di cui 12 a gestione Covid positivi che complicano notevolmente l'organizzazione ed i carichi di lavoro".

"Così - aggiunge - si saltano i riposi, turni massacranti con doppie notti per garantire assistenza a malati complessi per il grado d'assistenza. Ma gli operatori anch'essi si ammalano in un circolo vizioso che non ha visto incrementare il personale sotto stress psicofisico, pronto ad ogni sacrificio pur di vedersi garantire le proprie ferie".

Malattire inferttive. "Altro scenario ad esempio il personale della U.O. Malattie Infettive in AOUP, ha mantenuto e continua a mantenere un ruolo di primo piano a livello nazionale da quasi tre anni di pandemia; proprio per questa ragione, una riduzione del personale sanitario assistenziale è una scelta quantomeno discutibile. I posti letto sono suddivisi da quattordici pazienti positivi al Sars-CoV-2 e sei negativi. Il reparto è suddiviso in due sezioni: “sezione A” con dodici posti occupati da positivi e la “sezione B” da undici posti: due positivi + sei negativi (col rischio di trasmissione essendo in contiguità dei pazienti positivi). E' necessario far presente all’Azienda, che, una riduzione di posti letto, non significhi un minor carico di lavoro e di assistenza da somministrare ai pazienti; pazienti che, in ogni caso, necessitano di un alto livello assistenziale per la complessità di acuzie presentate. Aggiungiamo che con la AOUP la settimana scorsa abbiamo avuto un incontro come OO.SS. provinciali e la RSU aziendale in riferimento della DGRT n 700 del 20 giugno scorso sulle indicazioni per la predisposizione da parte delle aziende ed enti del SSR dei piani triennali di fabbisogno di personale 2022-2024".

Le previsioni. "Il piano presentato dalla direzione aziendale di AOUP a nostro parere non può rappresentare le necessità reali visti gli scenari attuali e futuri. Oltretutto la delibera richiama chiaramente l'accordo con le OO.SS. di Fp CGIL, CISL FP e UIL FPL concernente vari aspetti dei processi delle risorse umane del servizio sanitario e dove si tiene conto di tutte le situazioni che influenzano sia relative agli ospedali che al territorio quali le lunghe assenze a vario titolo ( gravidanze, aspettative per motivi di salute ed assistenza, ecc.) ma anche il personale co limitazioni operative. L'azienda ci ha fornito una tabella che sostanzialmete riporta al 2019 i numeri degli operatori afferenti al " comparto" sanità , infermieri , OSS, OTA, Tecnici sanitari e comparto TPA dove si passerebbe dagli attuali 5082 al netto dei nuovi servizi introdotti a 4682 nel 2024. Ribadiamo che è indispensabile porsi l’obbiettivo principale di fornire più cure e più servizi ai cittadini superando le logiche dei soli numeri come se non fossimo chiaramente coscenti che il prossimo autunno ci saranno nuove sfide sanitarie d'affrontare a causa delle nuove varianti più contagiose di COVID 19. Dobbiamo dare atto che qualche momento di buona riflessione da parte del direttore generale l'abbiamo percepita ma ci auguriamo che non si smentisca più avanti".

"Il rischio è di abbassare nuovamente una "asticella con politiche di "rinnovata austerità" con più carichi di lavoro con il forte rischio di compromettere la qualità dei servizi e della sicurezza dei pazienti e degli operatori stessi. Questo per noi non è assolutamente accetabile soprattutto dopo i trascorsi degli anni passati".