Caso Ragusa, Logli dal carcere: "Giustizia sorda"

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Antonio Logli

Antonio Logli

Pisa, 5 ottobre 2019 - SI ALLUNGANO i tempi per avere i risultati di un esame complesso che si svolge sui resti del giovane parà morto 20 anni fa. I consulenti della Procura hanno chiesto una proroga per avere un quadro il più completo possibile. Un’articolata ricostruzione del corpo in 3D ma anche esami tradizionali per cercare di ricucire insieme gli ultimi momenti di vita di Emanuele Scieri, quella notte del 13 agosto 1999. Il 26enne fu trovato senza vita nella caserma Gamerra tre giorni dopo. Secondo alcune anticipazioni, sarebbero state trovate quattro nuove lesioni che non erano state viste quando fu effettuato il primo accertamento, quai 20 anni fa.  

Il video. Tutte le fasi dei nuovi approfondimenti sono state riprese. Sia la riesumazione che l’esame autoptico sono stati immortalati, un modo per testimoniare le corrette procedure, a tutela di tutte le parti. Troppo presto ancora per gli esiti. Che cosa significano quelle nuove lesioni? Lele, era soprannominato dalla sua famiglia e dai suoi amici, riportò ferite tanto gravi, dopo essere caduto dalla scaletta di asciugatura dei paracaduti, tali da morire quasi subito o si sarebbe pouto salvare se avesse ricevuto soccorsi immediati? Ed è proprio qui che starebbe la volontarietà dell’omicidio (l’unico reato di fatto contestabile perché non ancora prescritto). Secondo la Procura di Pisa, che ha riaperto le indagini dopo la commissione d’inchiesta presieduta da Ammodio (Pd), i tre ex commilitoni, che lo avrebbero pestato già a terra, si sarebbero allontanati dopo il ‘volo’ dell’avvocato siracusano, nascondendo poi il suo corpo sotto il tavolo.  

E’ questo il punto fondamentale sul quale ci si sta concentrando. I nuovi approfondimenti sono stati affidati, per quanto riguarda il Palazzo di via Cesare Beccaria, alla dottoressa Debora Mazzarelli, antropologa forense dell’istituto di Medicina legale milanese specializzata nella ricostruzione dei cadaveri. In ausilio alle consulenti che stavano già lavorando a questo caso, la professoressa Cattaneo e la dottoressa Vera Merelli. I quesiti sono sempre i soliti: come è morto Lele? Ci segni sul corpo (in gran parte mummificato) non compatibili con quel ‘salto’ di 10 metri? Per quanto tempo rimase in vita, dopo?  

Per le risposte, si dovrà attendere ancora. Quattro gli indagati, al momento, per quel fatto: Alessandro Panella, 40enne di Cerveteri, tutelato dai penalisti Marco Meoli e Tiziana Mannocci, Luigi Zabara, 41 anni, i legali sono Mariateresa Schettini e Andrea Di Giuliomaria e Andrea Antico, di Rimini, anche lui coetaneo, avvocato Massimo Cerbari e, da pochi mesi, anche l’ex comandante della Folgore, generale Enrico Celentano, 76 anni, ora in pensione. La famiglia di Scieri si è rivolta all’avvocato Furnari del foro di Catania.  

antonia casini - carlo baroni