Carabinieri, una vita al servizio In congedo il luogotenente Calabrò Vera memoria storica della città

Comandante del nucleo informativo dei carabinieri da oggi lascia la divisa dell’Arma. Presidente del Pisascherma continuerà il suo impegno nello sport anche paralimpico.

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Carabinieri, una vita al servizio In congedo il luogotenente Calabrò Vera memoria storica della città

Ha scelto la terrazza dell’Hotel Duomo, con vista unica su Piazza dei Miracoli e la Torre, per salutare i colleghi, ma soprattutto amici, di una vita. Il luogotenente Giovanni Calabrò, comandante del nucleo informativo dei carabinieri da oggi lascia la divisa dell’Arma dei carabinieri che ha indossato per 39 anni e nei giorni scorsi ha scelto una delle location più suggestive della città per imprimersi negli occhi, nella mente e nel cuore i ricordi più intensi di una vita al servizio del Paese e lo ha fatto con coloro che negli ultimi decenni lo hanno accompagnato, a vario titolo, in questo viaggio. Arruolatosi nel 1985, dopo il biennio di formazione a Velletri e Firenze, è stato destinato al comando provinciale di Parma, nel quale ha ricoperto vari incarichi operativi. Calabrò a Pisa arriva nel 1992, prima come addetto al nucleo informativo e poi, dal 2005 come comandante, diventando nel tempo una figura professionale di assoluto riferimento sulla scena pisana. Profondo conoscitore della realtà sociale, politica ed economica del territorio provinciale, il sottufficiale si è impegnato a fondo nei settori dell’eversione e del terrorismo (dal contrasto alle Cor alla prevenzione dei fenomeni del radicalismo islamico, fino a quelli dell’antagonismo locale).

Per questo Giovanni Calabrò non è stato un semplice carabiniere, ma una vera e propria memoria storica della città che lascia un’impronta incancellabile nel reparto che ha diretto negli ultimi 18 anni. Da oggi si gode la meritata pensione, ma non si ritira di certo a vita privata. Presidente del Pisascherma, Calabrò è da anni impegnato in città nell’organizzazione delle tappe della Coppa del Mondo paralimpica perché questa è stata la sua straordinaria capacità: essere leader in mezzo agli altri, senza soverchiarli, ma traendo da ciascuno il tratto migliore, valorizzando professionalità diverse e complementari.

Ecco perché la Torre e la celeberrima Piazza del Duomo sono state la quinta naturale non di un passo d’addio, bensì una sliding door per continuare a essere, anche per i "suoi ragazzi" un punto di riferimento. Un bellissimo arrivederci. Ed è così anche per noi: ciao Giovanni, ci si vede in giro.

Gab. Mas.