Caos in carcere, danni e incendi

Detenuti si oppongono al rientro in cella dopo l’ora d’aria, poi torna la calma

Momenti di tensione e caos nel pomeriggio di ieri all’interno del carcere Don Bosco quando un nutrito gruppo di detenuti di uno dei reparti della casa circondariale al rientro dall’ora d’aria si è rifiutato di fare ritorno nelle celle. Ne è scaturita una protesta protrattasi per un po’ di tempo con alcuni reclusi che, secondo quanto si è appreso, avrebbero appiccato il fuoco anche ad alcune suppellettili. Una situazione di nervosismo che rende teso il clima all’interno della struttura con l’approssimarsi delle festività natalizie.

In serata la situazione è andata però normalizzandosi senza la necessità di interventi dall’esterno. La polizia penitenziaria ha infatti gestito la situazione con sangue freddo senza richiedere ausilio ad altre forze dell’ordine come avviene di solito quando le rivolte interne prefigurino il rischio di possibili tentativi di evasione o di pericolo imminente per l’incolumità del personale e dei detenuti.

Stando a quanto si è appreso, all’origine della protesta però non ci sarebbero particolari ragioni collettive, ma probabilmente una condotta al di sopra delle righe di un singolo detenuto che avrebbe dato in escandescenza e che alla fine dei momenti di tensione è stato anche soccorso e trasferito in ospedale per un trattamento sanitario obbligatorio. Durante le fasi più concitate l’uomo ha convinto altri reclusi a commettere atti di dsobbedienza innalzando il livello di allerta. Tuttavia, a parte gli epsodi di danneggiamenti e di piccoli incendi appiccati volontariamente alle suppellettili di alcune celle, con il passare delle ore i dteenuti coinvolti nella protesta hanno poi desistito dai loro comportamenti consentendo agli agenti della polizia penitenziaria di riprendere pienamente il controllo del reparto e la situazione è tornata regolare all’interno del carcere. Il pomeriggio di tensione però, secondo quanto si è appreso, non avrebbe causato feriti né tra gli agenti, né tra i detenuti e l’unica persone che ha necessitato delle cure ospedaliere è stato solo il detenuto che ha dato in escandescenze e che è stato trasferito nel reparto di Psichiatria dove è stato sedato e trattenuto per le cure del caso.