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Bulgarella, la rinascita: "Saldo un debito morale"

"Via a marzo, fine entro il 2022: è il primo intervento di grande modernità a Pisa". E poi la piazza del Terzo millennio: "Siamo pronti, sarà un’opera high-tech"

di Gabriele Masiero

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Meno di due anni per completarle. Le "Torri di Bulgarella", la grande incompiuta che sovrasta Pisanova, ora saranno terminate, trasformando quei due scheletri in un qualcosa di mai visto prima in città. "Già dalle finestre del sesto piano si vedrà la Torre pendente e questi due edifici rappresentano – spiega a La Nazione il costruttore Andrea Bulgarella – il primo intervento di grande modernità fatto in città. In tutta Europa si costruiscono grattacieli, ma qui non si era ancora fatto. Queste torri saranno belle e funzionali e, ad eccezione del vano scale in cemento, tutte in acciaio e vetro con l’affaccio sul nuovo parco urbano di Cisanello. Ringrazio il Comune e i funzionari dell’ufficio Edilizia privata che hanno ultimato le pratiche per il rinnovo del permesso a costruire".

Quando ripartirà il cantiere? "Ai primi di marzo perché dobbiamo rifare tutti i nuovi calcoli statici e completeremo i lavori entro la fine del 2022. Ai piani terra troveranno posto attività commerciali, pubblici esercizi e attività di vicinato per rendere quella piazza il centro di aggregazione di Cisanello, un quartiere dormitorio realizzato senza piazze e servizi e, per questo, quando l’intervento sarà finito, trasformeremo quel luogo in un centro di aggregazione nel cuore di Pisanova".

E poi ci sono gli appartamenti. "Saranno 86 equamente suddivisi nelle due torri. Saranno di varie metrature e tutti dotati di grandi terrazzi e tutti in vetro e acciaio".

E’ una scommessa?

"Non faccio scommesse. Dico solo che comprendo lo scetticismo che ancora c’è in città su questo intervento, ma chiedo ai pisani di pazientare fino alla fine e poi giudicare e vedranno con i loro occhi che sarà un’opera di qualità, come tutte quelle che ho fatto finora (Tower Plaza, Frati Bigi, il recupero delle colonie sul litorale): a febbraio inaugureremo anche il fabbricato di Frati Bigi, accanto a Mediaworld, che testimonia la cura con la quale agiamo nel campo del recupero e della riqualificazione, ma anche nelle nuove realizzazioni. Del resto, il progetto delle torri è stato affidato a Jean Pierre Buffi, architetto di fama internazionale che impreziosirà ulteriormente la nuova vita di questo quartiere destinato a cambiare identità nei prossimi anni anche con la realizzazione anche del parco urbano di Cisanello e dell’ospedale per bambini della Stella Maris".

Cosa prova a parlare concretamente del progetto-Torri?

"Finire le Torri per me è una forma di rispetto nei confronti di Pisa. Saldo un debito morale con la città. Ho fatto tante cose di qualità, ma finché non completerò questo intervento non avrò saldato questo debito".

E poi che cosa farà?

"In questi anni abbiamo sofferto molto aspettando ciò che ci spettava per legge. E’ come se fosse una rinascita".

Anche perché nei prossimi mesi dal Comune arriverà anche il permesso a costruire per la Piazza del Terzo millennio, a Ospedaletto.

"Quando arriverà ne potremo parlare meglio e più approfonditamente. Posso dire che inizieremo i lavori e abbiamo già richieste per attività di commerciali, ma dovremo valutare bene la risposta del mercato dopo lo tsumani economico della pandemia. L’obiettivo è quello di realizzare anche lì un complesso, che contenga multiservizi e destinazioni per far sì che un’area che rappresenta una delle principali porte di accesso alla città possa vivere tutto l’anno 24 ore su 24 e non risultare abbandonata quando, dalle 17 in poi, o nei giorni festivi e prefestivi, le attività produttive sono chiuse. La piazza ideata da Dante Benini in cui elemento di spicco è una torre high-tech avvolta da una ‘rete’ di acciaio e vetro che le si muove intorno secondo le stagioni, è strettamente connessa alla straordinaria scenografia urbana che è la Piazza dei Miracoli. Sarà un luogo di fruizione e aggregazione".