MICHELE BUFALINO
Cronaca

Il tennista pisano che non ha mai vinto è famoso nel mondo: "Non voglio arrendermi"

La sua forza è non mollare e continuare a credere nella propria passione. Il Wall Street Journal lo celebra: "La leggenda dello sfidante"

Enrico Becuzzi, 47 anni, tennista. Originario di Pisa insegue il sogno di una vittoria

Pisa, 10 giugno 2020 - Un’intera vita per inseguire un successo, ancora irraggiungibile dopo 26 anni di carriera. È la storia del tennista, originario di Pisa, Enrico Becuzzi , 47 anni. Più che l’incarnazione del motto di decoubertiana memoria "l’importante non è vincere, ma partecipare", Becuzzi si dovrebbe rifare al nostrano "mai una gioia".

Sono 270 infatti le sconfitte consecutive, un vero e proprio non-record. Negli anni Becuzzi è diventato famoso, tanto da guadagnarsi uno speciale sul "Wall Street Journal", chiamato "La leggenda dello sfidante del tennis", ma anche un recentissimo servizio sul quotidiano spagnolo "Marca".

Nel 2003 riuscì addirittura a entrare in classifica ATP, alla posizione numero 1400, quando approfittò di un ko al primo turno di un torneo di Sofia contro Kostantinos Economidis, conquistando un punto. "Quell’anno – racconta Becuzzi alla stampa spagnola – sarei stato proprio sul punto di vincere la mia prima partita. Il giorno successivo mi allenavo di più". Ma perché, dopo tutti questi anni di carriera, Becuzzi ha continuato a inseguire il successo, ancora senza riuscirci?

Una questione di principio e di grande passione. "Fino a quando non avrò la forza e il desiderio ci proverò – confessa Becuzzi. - Non voglio arrendermi. Sto cercando una vittoria, solo una, e poi andrò in pensione". Un ritiro che arriverebbe dopo una lunghissima carriera, che il tennista ha ripercorso fin dalle sue origini.

"Ho iniziato a giocare tardi, quando avevo nove anni, quando mio padre mi ha regalato una racchetta di legno. Mi ha portato su un frontone che avevamo a casa per imparare a colpire la palla. Da quel momento – rivela il tennista originario di Pisa - mi sono innamorato del tennis. Sono cresciuto guardando i quattro moschettieri degli anni ‘80: Lendl, McEnroe, Wilander e Connors. E un genio: Guillermo Vilas".

L’ultima gara disputata da Becuzzi risale al 16 dicembre scorso, in Turchia, partecipando a un torneo di doppio assieme al collega turco Emir Sendogan, per un’altra opportunità persa di entrare in classifica ATP, cadendo contro i russi Panin e Zubrov. Quest’anno poi, la stagione tennistica è stata stravolta a causa della pandemia da Coronavirus.

La sfortuna gli ha sempre voltato le spalle sul campo. Nel 2012, ad esempio, dopo diverse rinunce e defezioni, entrò nel tabellone di qualificazione del torneo 1000 di Shanghai: altra occasione sfumata, stavolta per mancanza del visto, non concesso in tempo. "Ci pensate? Avrei giocato un torneo con Djokovic, Federer e compagnia bella. Che peccato", ricorda Becuzzi. Chissà se lo sfidante leggendario riuscirà un giorno a conquistare il suo sogno, prima di appendere definitivamente la racchetta al chiodo. © RIPRODUZIONE RISERVATA