"Presidente, confidiamo in Lei. Fermi lo scempio di Coltano"

Il Comitato permanente contro la base militare scrive una lettera a Mattarella e chiede un suo intervento per bloccare il progetto: "Ecco le nostre ragioni"

Il presidente Mattarella a Pisa

Il presidente Mattarella a Pisa

Pisa, 3 maggio 2022 - Ha deciso di scrivere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Comitato Permanente per la difesa di Coltano, costituitosi a fine aprile per respingere la previsione della base militare, chiedendo un suo intervento per bloccare il progetto. "Non è qui in questione, signor Presidente - precisa ben presto la missiva - il valore e il ruolo, riconosciuto, dell’Arma dei Carabinieri, e neanche la congruità dell’utilizzo di questi fondi; è in questione l’ambiente e uno scempio di grande portata che verrebbe perpetrato all’interno di un parco naturale regionale fondato nel 1979. Un intervento, lo ha definito il Presidente del parco, ‘devastante’, che comporterebbe uno spropositato consumo di suolo". Il Comitato spiega al Presidente la storia dell’area di Coltano, "strappata nei primi decenni del Novecento ai continui allagamenti con importanti opere di bonifica", "niente affatto abbandonata e inutile; al contrario, nel rispetto delle sue peculiarità ambientali al suo interno da anni vivono e operano persone e aziende che praticano l’agricoltura biologica e la produzione alimentare di filiera corta e di alta qualità", "un territorio fragile – insistono gli attivisti, che mal sopporterebbe, anche dal punto di vista geologico, costruzioni imponenti. La stessa Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 sottolinea il dovere di ‘di proteggere di più la natura’ e fissa l’obiettivo di tutelare entro il 2030 almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% del mare".

Proseguono con l’excursurs tra storia e reperti più importanti, la Viilla Medicea e le Stalle del Buontalenti, la Stazione Marconi abbandonata al degrado. "Monumenti – si legge – che dovrebbero essere restaurati e restituiti alla memoria civica, come riferimento primario per il Parco, e che, se il progetto andasse avanti, rischierebbero di essere contornati da incongrue e dissonanti costruzioni militari". Ci permettiamo di esprimerle, signor Presidente, i sentimenti di una comunità attonita - conclude la lettera - che si sente invasa sul suo territorio amatissimo e rispettato, e di tutta una città che, anche a causa di ritardi o disguidi, non è stata coinvolta e neanche consultato in merito a queste scelte. Confidiamo nella Sua sempre partecipe attenzione alla vita dei cittadini e del paese, in ogni sua area, e ci auguriamo che un Suo sapiente intervento possa fermare un errore che si ripercuoterebbe sulla vita delle generazioni future e su quel bene comune inalienabile che è la nostra terra".