"Bloccare l’iter procedurale di realizzazione della base militare nell’area del Cisam a San Piero a Grado (Pisa) per rispettare i vincoli ambientali del parco San Rossore Migliarino Massaciuccoli". Lo chiede con un’interrogazione ai ministri della Difesa Guido Crosetto e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin , la senatrice pisana del Pd Ylenia Zambito che ha proposto anche un ordine del giorno ad hoc: entrambi gli atti parlamentari sono stati sottoscritti anche dai senatori dem Dario Parrini e Silvio Franceschelli. "Il Parco - spiega Zambito - è un’area protetta e riserva Unesco per la biodiversità, un grande patrimonio naturale, ambientale e culturale sul quale ricade il vincolo paesaggistico e l’area Cisam è ricompresa nel sito di interesse comunitario Selva pisana, ai sensi delle direttive europee per la tutela degli habitat e della fauna. Chiediamo dunque ai due ministri di adoperarsi nel più breve tempo possibile per favorire l’interruzione dell’iter procedurale avviato e di individuare modalità alternative di realizzazione dell’opera, anche attraverso il riuso delle numerose strutture e aree già destinate alle attività della Difesa nel territorio pisano e, in ogni caso, fuori dal Parco. Questo per ridurre al minimo l’impatto ambientale ed economico in ragione della priorità politica della minimizzazione del consumo di suolo e della crisi sociale e della finanza pubblica che colpiscono il Paese". Zambito chiede inoltre al Governo "di promuovere un confronto politico trasparente, informato e ragionato sulla proposta fatta o sulle eventuali ulteriori proposte, fornendo i necessari dettagli progettuali in tempi compatibili con le necessità del dibattito pubblico e dei processi deliberativi agli enti interessati e alla cittadinanza".
Sullo sfondo dei due atti parlamentari predisposti dalla senatrice ci sono le cifre del progetto e le posizioni degli enti locali: "L’aumento notevole costi di realizzazione - conclude Zambito - passati da 190 a 520 milioni di euro (120 dei quali per la bonifica dell’ex reattore) e il dissenso espresso dalla provincia di Pisa e dai comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme e di una stima effettuata da alcune associazioni ambientaliste che arriva ad identificare l’abbattimento di oltre 10 mila alberi ad alto fusto".
Gab. Mas.