ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Bandiera della pace. La Prefettura al sindaco: "Meglio toglierla". Pacini: "Non lo farò"

Appesa sulla facciata del Comune: dopo la protesta botta e risposta fra enti

Il Comune di Pomarance con la bandiera della pace

Il Comune di Pomarance con la bandiera della pace

Quel vessillo universale della pace che sventola dalla finestra dell’ufficio del sindaco finisce per infastidire gli animi di alcuni cittadini, tanto da indurli a inviare missive di protesta al Prefetto di Pisa. Che, a sua volta, ha preso carta e penna per scrivere al sindaco di Pomarance Graziano Pacini, confidando in una rivalutazione della collocazione della bandiera della pace. Perché? Secondo le istanze e le osservazioni che sono state mosse del Prefetto Maria Luisa D’Alessandro, sui palazzi comunali possono essere esposte esclusivamente le bandiere istituzionali, quelle dell’Italia e dell’Europa. Per il sindaco Pacini, tuttavia, la disquisizione si plasma su due diverse linee interpretative giurisprudenziali: a suo dire, infatti, la bandiera della pace ha pieno diritto di essere esposta sulla facciata del municipio, a patto di non essere confusa con le bandiere istituzionali. Un caso che è sbocciato in queste ore nel capoluogo geotermico: il sindaco ieri ha confermato che non rimuoverà la bandiera dalla finestra del suo ufficio, avvalorando la sua scelta, tra le altre cose, con il fatto che il Comune fa parte del Tavolo per la Pace della Val di Cecina sin dal 2002, un’iniziativa storica con la pace come valore statutario. Il sindaco ha inoltre sostenuto che l’esposizione è in linea con la giurisprudenza recente e che il vessillo non manca di rispetto alle bandiere istituzionali. Poiché la bandiera della pace non rappresenta un vessillo politico, ma un messaggio universale di valori. "Qual è il motivo di tanto accanimento da parte di alcuni cittadini, verso la bandiera della pace? - è l’interrogativo che si pone il primo cittadino, che dal suo insediamento, nel giugno 2024, tiene esposta la bandiera della pace alla finestra del suo ufficio con affaccio in piazza Sant’Anna. Il primo cittadino ha rivolto una critica esplicita ai "recidivi segnalatori", cioè a coloro che, a più riprese, hanno formalizzato le segnalazioni di protesta sull’esposizione della bandiera della pace, accusandoli di distogliere la Prefettura stessa da ""compiti ben più nobili", come la sicurezza stradale.

In un clima rovente, alimentato da un dibattito acceso, il sindaco ha rivolto una critica esplicita evidenziando quella che definisce una "notevole sproporzione" tra gli argomenti in campo. La posizione del sindaco Pacini rimane ferma, sostenendo che la bandiera può essere collocata senza generare confusione con i simboli istituzionali. In sintesi, per il sindaco, la "guerra delle bandiere" nel Comune dell’Alta Valdicecina non è solo una disputa formale, ma un dibattito che tocca il ruolo dei simboli in una comunità e la responsabilità delle istituzioni su temi di respiro globale.

Ilenia Pistolesi