MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Aumento di tassi e fisco. Cala la produttività pisana

I dati della Camera di Commercio in base ai bilanci 2023: scende l’utile netto

Il presidente Valter Tamburini

Il presidente Valter Tamburini

Ben 15,5 miliardi di euro. È questa la cifra a cui corrisponde il valore della produzione delle 6.600 società di capitali pisane, che hanno raggiunto anche il valore aggiunto di 4,1 miliardi e utili per 770 milioni di euro. È quanto emerge dall’analisi dei bilanci del 2023 delle aziende del nostro territorio fatta dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest che ha valutato come, nonostante l’aumento del costo del credito, gli imprenditori hanno saputo mantenere una buona capacità di gestione finanziaria. Analizzando i dati, emerge che la patrimonializzazione è migliorata, la liquidità è rimasta stabile, mentre si sono osservate flessioni nella redditività e nella produttività del lavoro. In particolare, il rendimento sugli investimenti è sceso dal 6,7% al 6,3%. Non benissimo anche l’utile netto, che si è leggermente ridotto, passando dal 5,4% al 5,2%. Luci e ombre anche per il fatturato delle imprese pisane, aumentato dell’1% su base annua, attestandosi a 2,3 milioni di euro. Un dato è risultato inferiore alla media della Toscana Nord-Ovest, dove l’incremento dei ricavi è stato del 2% e il un giro d’affari medio di 2,5 milioni di euro per azienda. Ma come viene spesa la maggior parte dei guadagni delle imprese? Il 73,6% della produzione è destinato alla copertura dei costi di produzione per l’acquisto di materie prime e servizi, che però fortunatamente ha un impatto minore sulle imprese pisane rispetto a quelle delle altre due province della Toscana Nord-Ovest: il 43% (a Lucca è il 48% e a Massa è 45%). Viceversa, il costo del lavoro incide in misura maggiore sulle imprese pisane, con un peso relativo pari al 15,1%, ovvero 2 punti percentuali in più rispetto alle imprese di Lucca e 1,5 in più rispetto a quelle di Massa-Carrara. Per quanto riguarda i settori, il 2023 è risultato meno brillante rispetto al 2022. La chimica e farmaceutica pisana hanno registrato un calo del 5% del fatturato, male anche il settore dei mezzi di trasporto con una contrazione del 3%, ma ha compensato le perdite con un’efficace gestione dei costi operativi. Più critica la situazione per il settore delle pelli-cuoio: il fatturato si è contratto dell’8% e l’utile si è più che dimezzato, passando dal 5% al 2% del fatturato.

ma.fer.