Emergenza acqua, qui Pisa: "L’Arno per il momento è in siccità moderata"

Lo scenario di Gozzini amministratore del Lamma: "Se non pioverà a settembre la situazione sarà davvero molto critica"

La siccità, tema particolarmente attuale

La siccità, tema particolarmente attuale

Pisa, 22 giugno 2022 - ​Cotti, senza via di fuga. Ormai da dodici giorni a Pisa, anche in centro storico, la temperatura massima supera regolarmente i 30 gradi: 34.9 sabato scorso; 33.9 domenica. Perfino le minime stentano a scendere di notte sotto i 20 gradi, così come certificato dalle nostre insofferenze e dai dati ufficiali della Regione Toscana.

In buona sostanza siamo dentro un forno. E manca pure l’acqua. A giugno, sempre a Pisa centro, ha piovuto ufficialmente tre volte: quattro schizzi il 9 giugno e ancora meno per San Ranieri. Unica pioggia (modesta) il 10 giugno. A maggio il cielo ha pianto solo cinque volte: solo il 6 maggio ha dato però un po’ consistenza alla propria azione.

Poi tutti fenomeni scarsi, inutili. Dall’inizio dell’anno ad oggi 27 giorni di pioggia: una miseria. "A maggio e giugno siamo a zero – commenta Bernardo Gozzini, amministratore Unico del Consorzio Lamma (servizio meteorologico della Toscana) –. Non piove e la poca acqua che c’è, sottoposta a queste temperature evapora. Siamo in emergenza? No, non ancora. Diciamo che ci troviamo però in piena allerta. L’emergenza potrebbe scattare a settembre-ottobre se dovesse continuare così".

Nei prossimi giorni il ’forno’ continuerà a scaldarci: le temperature non dovrebbero diminuire troppo, nessuna pioggia all’orizzonte. Dalla Regione, così, è arrivata una proposta di adozione di un’ordinanza per il risparmio d’acqua: in queste ore la questione è in corso di valutazione all’ufficio ambiente e all’assessorato competente del Comune di Pisa.

L’Arno tuttavia è ancora in vita: "Siccità moderata" è il report degli 30 ultimi giorni offerto dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale. Siccità severa per il Serchio. Bernardo Gozzini spiega: "Il lago del Bilancino è sufficientemente pieno. Questi invasi ci permettono quindi di operare una strategia di rilasci graduali e controllati che consente di mantenere l’Arno al livello del minimo deflusso vitale".

In linea generale però la situazione è preoccupante. "Abbiamo un deficit pluviometrico che sfiora il 40% di pioggia in meno in Toscana – continua Gozzini –. Un dato sostanzioso e sul quale stiamo riflettendo e lavorando ormai da settimane. L’autorità di distretto dell’appennino settentrionale vanta un osservatorio che già da maggio ha iniziato a prendere decisioni analizzando il quadro complessivo e operando tutte le valutazioni del caso. Ciò che emerge, in buona sostanza, è che per 3-4 mesi abbiamo riserve in grado di garantire una certa autonomia".

Purché l’acqua non vada sprecata. "Per questo i singoli Comuni saranno invitati a varare delle ordinanze. Limitare il lavaggio delle auto, fare docce e non vasche e altre soluzioni del genere in grado di risparmiare questo prezioso bene. Dopotutto luglio e agosto sono da sempre mesi secchi e pensare di ‘recuperare’ adesso è impossibile. Ad inizio autunno, invece, contiamo in un cambio di rotta. Altrimenti saranno guai seri".