
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, interviene nel dibattito su vie d’acqua e porto fluviale
L’Arno è il porto fluviale più grande d’Italia sul quale insistono un centinaio di rimessaggi che ospitano circa tremila imbarcazioni da diporto e deve continuare a vivere per questo chiediamo alla Regione di abbassare i canoni concessori per chi opera sulla sponda sinistra del fiume perché si tratta di piccole o piccolissime attività imprenditoriali che mantengono vivo il principale scalo fluviale, di fatto, del Paese". E’ la proposta del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, che domani approderà in aula e contenuta in un ordine del giorno collegato alla variazione di bilancio.
L’obiettivo è tendere una mano a chi contribuisce a tenere in vita un’idrovia con fortissime potenzialità non solo turistiche.
"Il porto fluviale d’Arno - sottolinea il consigliere regionale - rappresenta un centro imprescindibile nel panorama diportistico regionale sia per la sua collocazione naturale che per il numero di posti barca e sempre più sta acquisendo attrattività per i naviganti come punto di sosta temporaneo. I cantieri e i rimessaggi contribuiscono a difendere un patrimonio di saperi a rischio estinzione e hanno un portato sociale straordinario, oltre a rappresentare un mini distretto economico che garantisce posti di lavoro e indotto. Inoltre, contribuiscono in maniera straordinaria alla manutenzione, gestione, pulizia, controllo e tenuta della sponda sinistra dell’Arno, con un’evidente opera civile, ambientale e di protezione assolutamente meritoria. Per questo invito la Giunta regionale ad aprire un confronto con le associazioni maggiormente rappresentative e con il Comune per abbassare i canoni".
Resta sullo sfondo di tutto questo il tema della navigabilità del fiume dalla foce a Cisanello.
"Serve un ulteriore cambio di passo e occorre portare a compimento gli impegni presi: navigabilità, dragaggio della foce; piattaforme galleggianti nel tratto cittadino dell’Arno. Insomma si passi dai buoni propositi ai fatti. Si deve inoltre prendere in considerazione l’ipotesi di passaggio dal demanio idrico e quindi Regione Toscana al Comune affidando le competenze al Port Authority di Pisa".
Un passo in questa direzione lo ha già annunciato, per quanto di sua competenza il sindaco Michele Conti. Che altro serve secondo lei?
"Con le competenze sul demanio idrico l’Authority pisana estenderebbe la propria competenza anche sull’Arno, ovviamente rafforzando la sua struttura anche in termini di risorse umane, per garantire un punto di vista dedicato su quella che potrebbe trasformarsi in un’idrovia fondamentale a sistema misto, capace cioè di tenere insieme le tematiche economiche elogistiche legate ai rimessaggi, con quelle turistiche".
Gab. Mas.