
Da mercoledì le 52 arcate monumentali dell’acquedotto vasariano risplendono. Fari led a basso consumo le illumineranno nelle notti. E’ il...
Da mercoledì le 52 arcate monumentali dell’acquedotto vasariano risplendono. Fari led a basso consumo le illumineranno nelle notti. E’ il primo passo di un grande progetto di valorizzazione del patrimonio in cui Pierluigi Rossi, rettore della Fraternita dei Laici, la quale ha versato circa 65 dei 90mila euro complessivi per la realizzazione dell’intervento, crede molto. C’è un filo sotterraneo che lega la Fonte di Piazza Grande agli Archi di via Spinello: è l’antico acquedotto vasariano, una galleria idraulica costruita oltre quattro secoli fa, scavata nella collina di San Pietro, a 22 metri di profondità. Un’opera che oggi potrebbe diventare un percorso culturale e turistico unico in Toscana.
Il progetto, illustrato da Rossi, si articola in due parti: un tracciato in superficie e uno all’interno della galleria. La passeggiata "in chiaro" partirebbe dalla fonte, accanto alla quale verranno recuperati alcuni locali storici sotto la terrazza della Fraternita, un tempo sede del primo acquedotto comunale a pompa dell’Ottocento. "I lavori sono già in fase avanzata – spiega Rossi – e nei primi mesi del prossimo anno i locali saranno pronti anche grazie alla collaborazione con maestranze francesi specializzate nel restauro di edifici antichi".
Il percorso proseguirebbe salendo dalla scalinata delle Logge, passando dal Prato, attraversando il bastione della Diacciaia e costeggiando il cimitero fino agli Archi. Ma la parte più affascinante è senz’altro quella che si snoda all’interno della galleria idraulica. "È alta due metri, larga uno e venti – dice Rossi – e perfettamente ossigenata. Le persone che ho accompagnato finora sono rimaste stupite".