Antico e moderno, Dolfo scultore. La nuova mostra di Palazzo Blu

Da oggi fino al 14 luglio si celebra il talento e l’eredità artistica di Adolfo Scarselli: "Impronta indelebile"

Antico e moderno, Dolfo scultore. La nuova mostra di Palazzo Blu

Antico e moderno, Dolfo scultore. La nuova mostra di Palazzo Blu

"L’universo creativo di Dolfo non è etichettabile". Lo dice Ilario Luperini curatore della mostra "Antico e moderno: Dolfo scultore nella dimora di Palazzo Blu" visitabile fino al 14 luglio. La mostra dedicata all’artista volterrano non è un semplice omaggio bensì una sfida ad entrare nella poetica di un artista poliedrico perché sensibile a più influenze, più correnti, più materiali, più forme espressive che partono dall’alabastro ma solo per le radici, per la consuetudine e l’osservazione della sua famiglia di alabastrai. Proprio il contatto giovanile con la materia ha fatto sì che poi, il ferro, il legno, il bronzo, l’acciaio, i gessi, le vernici, le tele, per Dolfo diventassero preziosi compagni di vita creativa, materiali a cui dare del "tu" dopo "avergli trovato l’anima": come dice Luperini. "Dolfo è stato una figura di fine intelligenza e ampia informazione; una fine intelligenza al servizio di una mano sensibile, duttile, atta al lavoro artistico. Intelligenza e manualità".

C’è poi un altro aspetto che rende l’opera di Dolfo difficilmente etichettabile ed è la sua curiosità, quasi omerica, che non conosce limiti imposti. "Le opere in mostra sono una piccola parte di una produzione di notevole consistenza quantitativa e qualitativa che si espande dal minimalismo, agli echi della pop art, fino al vitalismo organico e alla poetica dell’oggetto quotidiano riusato in chiave creativa. La traccia di lettura proposta, strutturata in senso cronologico, non comprende certo tutto l’universo creativo di Dolfo, ma è, appunto, solo una traccia": conclude Luperini Il presidente di Fondazione Pisa, Cosimo Braccitorsi aggiunge: "Siamo qui al piano nobile del palazzo, un edificio ottocentesco. Ecco comparire le opere di Dolfo. E’ stato creato volutamente un contrasto tra Ottocento e Novecento che innesca una riflessione sulla creatività con un occhio attento alla produzione di artisti pisani".

Lo storico dell’arte Stefano Renzoni aggiunge: "La proposta di esporre le opere ‘moderne’ in mezzo a quelle ‘antiche’ della collezione permanente, è una scelta che vuole rendere agili i percorsi espositivi". "L’artista ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico territoriale – dicono Stenia Scarselli e Anna Maria Pisano dell’Archivio Dolfo -, con installazioni scultoree presenti negli spazi urbani di diverse città della provincia di Pisa. Per tutelare il suo lascito, è nato l’Archivio Dolfo, istituito nel 2022 con l’obiettivo di valorizzare l’opera e l’eredità dell’artista. L’Archivio si impegna a preservare e promuovere il lascito artistico attraverso iniziative di studio e catalogazione ragionata".

Carlo Venturini