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Anche Giorgia Meloni in lutto per D’Anteo "Ha dato tutto se stesso per aiutare gli altri"

Stroncato a soli 52 anni da una malattia, era dirigente nazionale di Fratelli d’Italia e presidente regionale del dipartimento disabilità "Un grande combattente, per lui i limiti dovevano diventare opportunità".

Anche Giorgia Meloni in lutto per D’Anteo "Ha dato tutto se stesso per aiutare gli altri"

di Gabriele Masiero

PISA

È morto ieri Alessandro D’Anteo, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia e da sempre impegnato sui temi della disabilità. Aveva 52 anni, disabile, da tre settimane era ricoverato all’ospedale di Pisa dove si è spento dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo. A dare la notizia il coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni, Fabrizio Rossi, ricordando i ruoli politici apicali ricoperti dal dirigente pisano sia a livello nazionale che regionale. D’Anteo era il più stretto collaboratore dell’ex ministro Antonio Guidi e vice dipartimento Equità sociale e disabilità di Fratelli d’Italia, ricoprendo l’incarico di capo dipartimento a livello toscano. Anche la premier Giorgia Meloni ha voluto ricordarlo pubblicando sul suo profilo Facebook una foto in cui è ritratta insieme a lui: "Sei stato un dirigente apicale del dipartimento equità sociale e disabilità di Fratelli d’Italia, ma soprattutto un militante impegnatissimo che ha dato tutto se stesso per aiutare gli altri. Ci mancherai". Cordoglio per la scomparsa di D’Anteo è stato espresso dal deputato leghista Edoardo Ziello, dal segretario cittadino del Carroccio Marcello Lazzeri e dal sindaco Michele Conti: "Alessandro è stato un esempio di passione civile e impegno politico a servizio degli altri e della città. Le difficoltà che ha incontrato nella sua vita non gli hanno mai impedito di essere generoso e altruista, insegnandoci che con testa e cuore non esiste ostacolo che non possa essere superato". Affranta la comunità politica di Fratelli d’Italia. L’assessore all’ambiente e disabilità, Giulia Gambini, amica personale di D’Anteo: "È stato un grande combattente, per lui i limiti dovevano diventare opportunità. Con grande intelligenza, sensibilità e tenacia ha portato avanti con massima dedizione iniziative, progetti e attività per le persone con disabilità, perché le pari opportunità fossero concrete. Fu lui a far illuminare con i colori del tricolore la Torre di Pisa in onore degli atleti paralimpici, perché il suo impegno è stato massimo anche nello sport. Ma soprattutto ha insegnato a tutti un linguaggio corretto e una sua battuta ricorrente spiega bene il suo impegno sociale: ‘sono disabile, non malato’". "Il linguaggio e l’insegnamento ad avere un altro punto di vista - ha aggiunto l’assessore Filippo Bedini - sono stati la cifra del suo impegno, quando la disabilità era tutt’altro che al centro dell’agenda politica nazionale e locale". Diritti, pari opportunità, abbattimento delle barriere architettoniche: "’Mi alzo e me ne vado’, amava ripetere con raffinata ironia per mettere fine a discussioni inconcludente - lo ricorda la consigliera comunale Rachele Compare - dimostrando che la sua sedia a rotelle non gli ha mai impedito di impegnarsi per costruire un mondo senza barriere o steccati, anche mentali". "Alessandro - così il capogruppo di Fdi, Maurizio Nerini, che per primo da marinese come lui lo ha avvicinato alla politica attiva - ci ha insegnato a vedere il mondo da una diversa prospettiva, ‘delle quattro ruote’, come diceva lui, ci ha fatto capire che dovevamo parlare della vita dei disabili: non solo cure ma anche di diritti".