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Agosto no stop tra i negozi Sempre aperti per i turisti

Molti commercianti tra Pisa e provincia hanno scelto di "dare un servizio" "Esperimento riuscito, molta l’affluenza e la clientela è rimasta contenta" .

Agosto no stop tra i negozi Sempre aperti per i turisti

Sono i "sopravvissuti di Ferragosto", i commercianti pisani che hanno deciso di tenere aperte le loro attività nella settimana più rovente dell’anno. Dai bar ai negozi di abbigliamento, passando per le librerie, i piccoli locali e le enoteche. L’intenzione è quella di accogliere al meglio i tanti turisti, come ne caso di Silvia Bufalini e Enis Lika del bar Il Casino dei Nobili, in Borgo: "Siamo rimasti aperti anche a Ferragosto perché ci sono molti turisti in giro, vogliamo offrire un servizio. C’è stata parecchia affluenza, possiamo dire che ne è valsa la pena", commentano i ragazzi. Della stessa opinione è Katia Capossela, dipendente del negozio d’abbigliamento "Antonia Nicoletti": "E’ la prima volta che chiudiamo solo il 15 agosto, fatta eccezione per gli anni del Covid. Chiudere i negozi quando la città è piena di turisti non da l’idea d’accoglienza. Per questo secondo me è fondamentale rimanere aperti". Lavorare ad agosto diventa invece una necessità a chi l’estate porta clienti: "Solitamente non chiudiamo mai la libreria, lavoriamo 7 giorni su 7, facendo ferie alternate", spiegano Rimedia Deffenu, Maria Minutillo e Paola Bertini della Libreria Ghibellina. "Durante i mesi più caldi il lettore acquista di più per leggere durante le vacanze: luglio, ad esempio, è uno dei mesi più forti dell’anno, parlando di vendite. Nell’estate a noi conviene rimanere aperte tutti i giorni tranne la domenica, quando davvero la città si svuota". "Abbiamo bisogno di lavorare durante l’estate, così da riuscire ad affrontare bene l’inverno", dice scherzando Elena Rizzo, proprietaria della Pizzeria da Teresa. "Questa è la vita del commerciante: lavoro 14 ore al giorno, solo il 15 ho chiuso per far respirare i dipendenti. Chiuderemo solo una decina di giorni tra settembre e ottobre". E c’è anche chi invece ritiene che rinunciare ad abbassare la saracinesca durante queste settimane sia una soluzione strategica, soprattutto in provincia. "Noi abbiamo avuto tantissima affluenza. Rimanere aperti è stato conveniente, visto che siamo tra i pochi qua ad aver scelto di non andare in ferie. Abbiamo preferito chiudere l’attività a luglio quando tutti erano al mare", commentano Sara Donati e Cristian Baronti de "La Maison" di Navacchio. Infine, qualcuno ricorda gli anni passati, prima della pandemia: "Ora è tutto molto più tranquillo. Vendendo un prodotto un po’ particolare (il vino), in pochi si fermano: i più appassionati, che sono per lo più francesi o cittadini locali", pensa Lorenzo Servadio dell’enoteca Borgo di Vino.

Giulia De Ieso