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Aggressioni con siringa. Chiesto il patteggiamento

Simone Baroncini, tramite il suo legale, ha fatto istanza per un rito alternativo. Si trova al momento agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. .

Le indagini sono state seguite dalla squadra mobile (. foto Del Punta per Valtriani

Le indagini sono state seguite dalla squadra mobile (. foto Del Punta per Valtriani

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Simone Baroncini, tramite il suo legale, ha fatto richiesta di essere giudicato con un rito alternativo. Un patteggiamento subordinato al riconoscimento della fattispecie attenuata di cui al comma 3 dell’art. 609 bis c.p. o, in subordine, il rito abbreviato. La risposta non è ancora arrivata.

Aggressioni con la siringa, il 50enne pisano resta ai domiciliari: si trova in casa con il braccialetto elettronico. Per il suo avvocato, Fabrizio Bianchi, l’accusa non dovrebbe essere quella di violenza sessuale, che prevede la misura cautelare, ma semmai di lesioni volontarie aggravate. La richiesta di riqualificare il reato e quindi di liberarlo, però, è stata rigettata dal Tribunale del Riesame.

L’uomo viene accusato di aver punto con una siringa (per fortuna sembra vuota) tre giovani in tre diverse occasioni, sabato 14 settembre (alle 17.30) sul Lungarno Buozzi, sabato 18 gennaio sul cavalcavia di San Giusto, stesso orario, e alle 17 il giorno seguente in via Della Spina. Per Baroncini era stato già fissato il giudizio immediato a ottobre prossimo davanti al secondo collegio.

Le indagini sono state della squadra mobile della polizia di Pisa, coordinata dalla procura della Repubblica, e sono partite dalle denunce delle ultime due vittime, due giovani donne. L’uomo, che aveva finito di scontare 13 anni (era stato condannato a 16) nel 2022 per aver ucciso l’amica Vanessa Simonini, nel 2009 in Lucchesia, da poco, come detto, ha il braccialetto elettronico. Sedici anni fa fu l’autore di un femminicidio: la giovane non voleva una relazione con Baroncini e quella sera del 7 dicembre provò anche a fuggire da lui.

Una delle vittime delle aggressioni con la siringa di gennaio a Pisa, dopo aver saputo che la polizia aveva arrestato l’uomo ritenuto responsabile dei tre gesti che avevano gettato nel panico la città, aveva lanciato, attraverso il nostro giornale, un appello alle sue coetanee: "Alle donne dico, denunciate, fatelo sempre. Trovate la forza e anche abbiate la speranza. Perché la collaborazione in questi casi funziona".

La studentessa, scossa, aveva aggiunto: "È la dimostrazione – si era sfogata – che solo così si può ottenere giustizia e sembra che al momento si vada in quella direzione", si era sfogata con La Nazione.