
Sandro Guidotti
Pisa, 20 luglio 2024 – La bellissima chiesa medievale di S. Nicola «traboccante di amici e di fratelli delle numerose comunità sparse per la Toscana e la Liguria ha dato un ultimo saluto ad Alessandro Guidotti, per tanti anni carismatico responsabile del Cammino Neocatecumenale di Pisa, che ha lasciato questa vita il 16 luglio scorso, festa della Madonna del Carmelo, all’eta di 84 anni», racconta Aldo Ciappi.
«La liturgia funebre (svoltasi martedì scorso) è stata presieduta dal parroco P. Mariano Raspanti insieme ad altri sacerdoti del Movimento cattolico fondato da Kiko Arguiello, che quest’anno celebra il 50mo anniversario della sua presenza in questa città. Chi scrive - anche a nome di tanti ormai stagionati calciatori, più o meno per diletto, che lo hanno conosciuto da ragazzi sul rettangolo di gioco come allenatore e che, purtroppo, non hanno avuto la possibilità di essere presenti alle esequie - vuol rendere un doveroso omaggio, oltre che all’uomo, anche allo sportivo che ha lasciato di sé ricordi indelebili. Il “Guido” era un uomo dotato di un carattere spiccato e diretto, espresso, prima, sul campo di calcio negli anni 60 del secolo scorso come portiere e bandiera dell’ U.S. Marinese; poi come allenatore di squadre giovanili, approdato dal Portanuova (chi ha una certa età, si ricorda i fasti di questa società da tempo cessata) alla stessa Marinese del Presidente Enzo Mancini, con la quale, tra le tante competizioni locali e regionali, nel 1975 vinse l’ultimo dei 3 campionati nazionali per la categoria allievi di squadre dilettanti conquistati dalla squadra vivaio della Fiorentina. Infine, lasciato io calcio dopo la sua conversione, tale energia positiva la mise servizio delle comunità del “Cammino”».
«Oltre alla competenza tecnica - prosegue Ciappi - era nota la grande capacità di amalgamare i
giovani atleti affidati alle sue cure, formandone un gruppo coeso e invincibile; e di trasmettere i veri valori dello sport; in primis, la necessità di sacrificio e abnegazione a servizio della squadra…
Insomma, prima che un tecnico, un educatore; una figura che rimandava a quella di un buon padre: affabile e dialogante ma, all’occorrenza, anche esigente e, se del caso, severo. Gli ex “ragazzi” della sua “scudettata” Marinese e tanti altri che lo anno avuto come “Mister” lo ricordano con riconoscenza e gratitudine per quanto da lui ricevuto ed esprimono alla Signora Maria Vittoria, ai figli Alessandra e Marco e alle loro famiglie tutta la vicinanza e l’affetto in questo momento».