
Tre milioni e 200mila euro per avviare il salvataggio dell’Acquedotto Mediceo nel suo tracciato fra Pisa e Asciano, puntellato da armature di tubi Innocenti, e oggetto, in questi anni, di interventi in emergenza e mai complessivi e unitari. Qualcosa è cambiato, ora, grazie all’arrivo dei tre milioni di euro chiesti e ottenuti dal soprintendente Andrea Muzzi. Primo passo per un lavoro definitivo su questo importante manufatto. "Stiamo mettendo a punto un progetto preliminare unitario per il consolidamento e il restauro dell’intero tracciato – annuncia l’architetto Maria Grazia Tampieri, funzionaria della Soprintendenza e coordinatore per la tutela monumentale -. Il progetto tiene conto di indagini già realizzate sul monumento. La cifra sarà impiegata per la progettazione unitaria e per il restauro di ampia parte del percorso, ma trovando altri contributi si potrebbe per la prima volta operare il restauro completo. Con i comuni interessati abbiamo avviato una collaborazione per trovare altri finanziamenti". Da oltre un anno, l’Acquedotto Mediceo è vincolato con decreto; Il provvedimento è stato preso dalla Soprintendenza, superando la tutela pur esistente ‘ope legis’, per rimarcarne la valenza monumentale e dare input all’iter necessario per avviarne il restauro. Il Soprintendente Muzzi con la collaborazione dell’architetto Tampieri ha condotto queste operazioni, condivise anche dal sindaco Michele Conti. Nel 2018, il sindaco e l’assessore all’urbanistica Dringoli erano finiti nel mirino per aver valutato, fra le altre, l’ipotesi di abbattere tre arcate dell’Acquedotto Mediceo, ricostruendole in un altro punto, per favorire la realizzazione della variante nord-est attesa da decenni. Ipotesi che aveva sin da subito attirato aspre critiche, (e l’ironia sui social), con tanto di polverone di polemiche. Ipotesi che non ha mai avuto seguito. Anzi, nel frattempo la Soprintendenza ha rafforzato il vincolo. Misura necessaria, visto che fino ad anni recenti i piani regolatori hanno permesso di costruire ai lati e intorno all’acquedotto e ancor oggi c’è chi chiede di edificare in adiacenza. Arrivati nel 2019, i tre milioni e 200 mila euro finanziati dal Mibact potranno essere spesi a partire da quest’anno. "Avevamo iniziato con rilievi e della progettazione, affidati a professionisti specializzati ma l’emergenza Covid ha fermato tutto per mesi. Ora – aggiunge Tampieri – ripartiamo. Anche con l’interlocuzione con il Comune di Pisa per valorizzare questo straordinario monumento".
Eleonora Mancini