Le vittime del parroco, l’ipnosi svela gli abusi sessuali

I due fratelli con la psicoterapia ‘ricordano’ 25 anni dopo quei rapporti scabrosi. Il religioso ha ammesso le sue responsabilità ed è stato sospeso dal vescovo

Un’immagine dal film di Francois Ozon “Grazie a Dio“ del 2019

Un’immagine dal film di Francois Ozon “Grazie a Dio“ del 2019

Pisa, 18 settembre 2022 - Un’esperienza traumatica, rimossa e sepolta per anni nei meandri del subconscio. Ma riaffiorata solo la scorsa primavera, quando uno dei due fratelli (e in seguito anche l’altro), nell’affrontare un percorso di psicoterapia, viene sottoposto a sedute di ipnosi regressiva che riportano la sua mente indietro nel tempo, alla fine degli anni Novanta quando entrambi frequentavano – con tutta la famiglia, con gioia e assiduità – la parrocchia pisana di Santo Stefano extra moenia, nel quartiere di Porta a Lucca, zona residenziale di ville e villette liberty, tra la Torre pendente e l’Arena Garibaldi. Qui il monsignore che i due bimbi di allora (avevano 10 e 13 anni, oggi sono uomini) accusano di abusi sessuali, ha trascorso molti anni. Prima come cappellano poi come parroco (fino al 2002), periodo interrotto soltanto da una breve parentesi in una frazione di periferia.

Ed è qui che 25 anni fa si sarebbe consumato quello che il sacerdote stesso, nel faccia a faccia con l’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, a cui ha rassegnato le dimissioni, avrebbe ammesso esser stato "un momento di debolezza". Non sarebbe un caso isolato. Il condizionale è d’obbligo, in attesa dei riscontri preliminari da parte della giustizia vaticana, ma c’è già un’altra presunta vittima che si sarebbe fatta avanti, contattando i due fratelli e trovando la forza di raccontar loro di aver ricevuto analoghe attenzioni morbose da parte del ‘don’.

Intanto a Pisa c’è un’intera comunità di fedeli sotto choc. È un autentico tsunami quello che ha travolto tutti – i fedeli di oggi e quelli che nel periodo in cui i due fratelli sarebbero stati molestati frequentavano la parrocchia, tra catechismo e campi estivi –, una notizia impossibile da digerire.

"A nome mio e della Chiesa pisana – così l’arcivescovo Benotto, nell’annunciare la sospensione del sacerdote dalle facoltà inerenti al suo ministero fino al termine del processo canonico, iniziato a fine aprile appena ricevuta la denuncia – chiedo perdono a chi ne è stato vittima e a quanti soffrono per lo scandalo che oscura il volto della Chiesa".

E sul foglio parrocchiale ‘Incontri’ distribuito ogni settimana in chiesa, don Carlo e don Federico, i due parroci succeduti al prete accusato di pedofilia, citano le parole del Salmo 85, misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace di baceranno: "Preghiamo per tutti coloro che sono stati vittima di abusi e domandiamo al Signore che in tutti noi si rinnovi un autentico cammino di conversione".