Un acrilico di Roberto Rizzo donato al Moca

Un acrilico  di Roberto Rizzo  donato al Moca

Un acrilico di Roberto Rizzo donato al Moca

Florilegio italiano: artisti invitano artisti continua ad attrarre le attenzioni di personaggi di alto profilo. Si aggiunge alla collezione del Moca un lavoro a firma di Roberto Rizzo (Ápeiron II, 2014, acrilico e olio su tavola). "La donazione – fa sapere il Comune – si aggiunge a una lunga serie di nobili gesti di altri artisti e rafforza lo spazio espositivo".

Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, fin dagli esordi Rizzo intraprende una carriera professionale scandita da una fitta serie di partecipazioni a mostre personali e collettive, rassegne di respiro nazionale e internazionale tra cui la Biennale d’Arte di Venezia (2011) e impegni accademici. Dal 2011 al 2021 ha insegnato alle Accademie di Belle Arti di Perugia, Lecce, Firenze e Urbino; attualmente è impegnato in cattedra a Milano all’Accademia di Brera.

Alla fine degli anni Novanta risalgono le prime personali; da Milano e Como, la firma di Rizzo si aggiunge ad allestimenti collettivi ospitati da numerosi spazi espositivi da Trieste a Venezia, da Pavia a Mantova, da Imperia a Genova, da Torino a Bergamo, da Savona a Firenze fino a Roma, Viterbo e Caserta. Nome ed opere varcano i confini raggiungendo Dublino, Parigi, Londra, Rotterdam e Atene dove la collezione del Museo Benaki si impreziosisce di una serie di grafiche.

Lo stile aniconico di Rizzo rende manifesto ciò che, già evidente, sfugge agli occhi e alle coscienze; nelle opere il tempo presente, inafferrabile e mutevole si “congela” diventando occasione di indagine introspettiva. L’astrazione di cui si nutrono gli acrilici, nella “figura mancante” poiché liberata dal superfluo e dal riconoscibile, è difatti pura ascesi. L’astrazione conduce quindi lo spettatore alla scoperta di un universo più vasto di quanto si possa immaginare.