DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Morto dopo il taser. Risposte dall’autopsia

È stata eseguita ieri pomeriggio, nelle sale dell’istituto di medicina legale di Modena, come disposto dall’autorità giudiziaria, l’autopsia di Claudio...

Claudio Citro, 41 anni, è morto lunedì a Reggio Emilia dopo che era stato immobilizzato dalla polzia con. l’uso del taser

Claudio Citro, 41 anni, è morto lunedì a Reggio Emilia dopo che era stato immobilizzato dalla polzia con. l’uso del taser

È stata eseguita ieri pomeriggio, nelle sale dell’istituto di medicina legale di Modena, come disposto dall’autorità giudiziaria, l’autopsia di Claudio Citro, il quarantunenne residente a Buggiano, morto lunedì pomeriggio a Reggio Emilia, dopo essere stato bloccato dalla polizia con l’uso di un taser. L’avvocato Enrico De Belvis di Reggio Emilia, legale della famiglia, ha nominato il medico Savino Pelosi come consulente della procedura, mentre Giovanni Tarquini, legale del poliziotto che ha utilizzato l’apparecchio a impulsi elettrici e di un suo collega, e Fulvio Martini di Parma hanno nominato lo specialista Alberto Martini. Le conclusioni dell’autopsia dovrebbero essere depositate entro il termine di 90 giorni, a meno che non emergano anomalie tali da richiedere la stesura di una prerelazione dove sarebbero anticipati aspetti di cui gli inquirenti dovrebbero essere messi a conoscenza il prima possibile. Il caso è comunque piuttosto delicato e l’autopsia, proprio per questo, è stata eseguita con grande accuratezza. La salma di Citro potrebbe essere restituita ai familiari questa mattina. In ogni caso, la data dei funerali deve essere ancora resa nota. I famigliari di Claudio attendono con ansia di conoscere l’esito degli accertamenti . L’uomo, tra l’altro, era affetto anche da un problema a una valvola cardiaca. Citro viveva a Buggiano dal 2019, con il figlio Antonio che ora chiede chiarezza. "Voglio sapere che cosa è accaduto davvero a mio padre – ha detto –. Troppe cose non mi tornano e mi aspetto chiarezza da chi sarà chiamato a indagare su questa vicenda. Non era un santo – ha raccontato il ragazzo, riferendosi ai precedenti penali del familiare – ma era mio padre e mi è stato tolto. Adesso chiedo che venga fatta chiarezza su aspetti di questa vicenda che, se venissero confermati sarebbero davvero agghiaccianti".

Daniele Bernardini