
Francesco Bentivegna, gestisce con la famiglia due gallerie d’arte in città
Molti lo conoscono come coordinatore di Forza Italia, altri per aver dato vita assieme alla moglie Svetlana, a una raccolta di prodotti alimentari, per le famiglie in difficoltà in questo periodi pandemia, ma Francesco Bentivegna è un gallerista. Di arte e quadri ha sempre sentito parlare in famiglia. E’ infatti un...figlio d’arte, visto che il padre è da cinquant’anni nel settore. La famiglia Bentivegna attualmente ha due gallerie in città e per ben 17 anni ne ha avuta una Cortina d’Ampezzo. Con lui abbiamo parlato della situazione dell’arte in città e delle possibilità che potrebbero scaturire dall’arrivo di una delle sedi degli Uffizi.
Cominciamo da qui, cosa può rappresentare per la città?
"L’arrivo di una sede degli Uffizi è sicuramente qualcosa d’importante. Credo che all’estero sia il museo più conosciuto, praticamente un brand. Come dire il Louvre. E’ un’occasione che dobbiamo sfruttare al meglio. Noi abbiamo il vantaggio di essere a 40 minuti da Firenze e quando sarà completato il raddoppio della ferrovia, praticamente diventeremo la fermata di una metropolitana di una grande città. Dobbiamo lavorare su questo. Far venire i turisti a soggiornare in città e poi da qui farli andare a Firenze. Possiamo giocare due carte: quella dei prezzi, minori rispetto agli hotel fiorentini e una migliore qualità della vita. Gli Uffizi diffusi possono essere la chiave per aprire queste opportunità".
Montecatini anni fa era un importante centro d’arte con tante gallerie e iniziativi culturali di spessore come il Maggio Mirò. Perchè tutto questo si è perso?
"Credo che le gallerie d’arte siano il termometro perfetto per misurare la qualità turistica. Ci sono laddove ci sono turisti che spendono. Molti da Montecatini sono scappati. Siamo rimasti in pochi. Io sono uno tra questi, perchè sono montecatinese e credo ancora in questa città. Continuo a investirci e ho due gallerie più un terzo locale dove adesso espone un’artista russa. Ma non posso dar torto a chi ha chiuso il bandone per andare a mettere una galleria da un’altra parte, a Forte dei Marmi, piuttosto che a Pietrasanta o in un’altra città".
Spesso vengono organizzate mostre dove espongono diversi galleristi. Montecatini potrebbe essere una location adatta?
"Ritengo di no. Intanto per la mancanza di un locale adatto. Di solito vengono fatte in fiere o posti simili. Adattare altri spazi è comlicato e richiede interventi per adeguare il tutto alle normative. L’ultima a cui ho partecipato, prima della pandemia, è stata a Modena. I costi non sono pochi. Per un paio d’anni ce n’è stata una alla Fortezza da Basso di Firenze. Come location era bellissima, ma non ha funzionato. Dopo due edizioni non c’erano più espositori disposti ad andarci e così l’esperienza è finita".
Parlando invece di mostre per turisti e appassionati
"Qui il discorso è diverso. A villa Pasquini a Castinglioncello ad esempio quasi annualmente organizzano mostre interessanti di richiamo. Fra l’altro alcune sono state curate da una montecatinese, Francesca Dini, la figlia di Piero Dini. Naturalmente anche qui per avere un minimo di successo servono esposizioni di qualità. In passato ce ne sono state sui Macchiaioli con diversi quadri provenienti da collezioni private o da musei esteri e quindi sconosciute al grande pubblico. Naturalmente i costi ci sono per allestire mostre del genere non sono pochi . Oltree all’allestimento c’è l’assicurazione, la stampa del catalogo ed altro. Per un comune non è facile. Servono sponsor o Fondazioni bancarie che diano finanziamenti. Però ripeto se si fanno, facciamole di qualità. A maggior ragione quando ci sarà la sede degli Uffizi. Uno che esce da lì non può andare a vedere una mostra con le incisioni".
Gabriele Galligani