REDAZIONE MONTECATINI

Terme, l’anatomia di una crisi Nella relazione del commissario le travagliate vicende della società

Dal 2014 al 2021 (ultimo bilancio disponibile) risultano perdite complessive di 27 milioni e 665mila euro. Torcini conclude dicendo che in caso di liquidazione giudiziale ai creditori andrebbe sicuramente peggio.

"Dalla lettura dei bilanci e dei verbali degli organi sociali, ben emerge la travagliatissima vita delle Terme nell’ultimo decennio e ciò non meraviglia, poiché è proprio in questi ultimi esercizi che la crisi si manifesta in tutta la sua drammaticità". Continuano a emergere aspetti interessanti sulle vicende della società dalla relazione in merito al concordato preventivo redatta dal commissario giudiziale, il commercialista empolese Alessandro Torcini. "Si osserva una notevole dialettica tra gli organi sociali – prosegue il professionista – giacché la percezione della crisi era certamente molto evidente e si nota che sono stati fatti vari tentativi e valutate molte ipotesi per cercare di invertire la tendenza verso il tracollo, tentativi però senza esiti risolutivi. Un solo dato ben rappresentata e sintetizza la situazione: tutti gli esercizi dal 2014 (primo bilancio esaminato) al 2021 (ultimo bilancio disponibile) risultano in perdita per un totale complessivo di 27 milioni e 665.011 euro, con oneri finanziari per 9 milioni e 559.119. Già con questi pochi ma significativi numeri, si comprende perché quanto ricavato dalla dismissione degli immobili, circa 21 milioni di euro, non sia stato minimamente sufficiente a risolvere la situazione". Torcini ricorda che "quando nel diritto concorsuale si parla di debitore, si indica l’imprenditore e quindi, nel nostro caso, la società nella sua interezza che dovrà essere analizzata attraverso le vicende dei suoi organi sociali, in primis l’amministratore unico, ma anche il collegio sindacale e i soci riuniti in assemblea. Quest’ultimo organi è particolarmente importante poiché composto da enti pubblici di cui uno, la Regione, esercita attività di direzione e coordinamento". Secondo il commissario giudiziale "che i soci abbiano avuto un ruolo determinante nelle decisioni sembra confermato da quello che si legge nella relazione del bilancio 2014, dove è scritto che Paola Paganelli, ex amministratore unico ha promosso una causa per rivendicare il rapporto di lavoro con le Terme, sostenendo che l’incarico era simulato e che, in effetti, nascondeva il rapporto di lavoro. Per tale ragione, prendeva istruzioni direttamente dal sindaco e dai dirigenti regionali. Lo stesso Alessandro Michelotti, attuale amministratore unico, ha riferito che si è sempre pedissequamente attenuto alle direttive dei soci e anche nella domanda di concordato riporta che "fin da quando sono emersi segnali certi della crisi di impresa, l’amministratore, sotto il controllo del collegio sindacale e con il consenso dei soci, ha tempestivamente adottato iniziative per la sua risoluzione". Che il ruolo dei soci nella gestione sia sempre stato molto rilevante si evince anche dalla lettura dello statuto sociale, dove si nota che l’organo amministrativo ha poteri alquanto limitati, giacché è prevista l’autorizzazione dei soci su numerose materie". Dalla lettura dei fascicoli di bilancio, iniziando da quello chiuso il 31 dicembre 2014, e dalla relazione del collegio sindacale "si nota subito che la società era già in profonda crisi e attenzionata dall’organo di controllo. Si mette ben in evidenza che un’incidenza sui ricavi di gestione ordinaria di oltre l’80% solo dei due costi relativi al personale e agli oneri finanziari può pregiudicare, se non vengono intraprese le opportune iniziative, la continuità aziendale".

Torcini conclude affermando che "pur con tutte le criticità ed i rischi esposti, non appaiono alternative più convenien ti rispetto alla proposta. In caso di non approvazione del concordato si aprirebbe la liquidazione giudiziale (l’ex fallimento) che porterebbe certamente a un minor soddisfacimento dei creditori dato che tutto l’attivo sarebbe soggetto a rischi di liquidazione ancora maggiori"

Daniele Bernardini