Terme senza pace, all’asta anche l’archivio. La crisi picchia duro su Montecatini

Oltre mille volumi e le antiche cartografie valgono un milione di euro. Perderle sarebbe un paradosso visto il caso Alinari. Ma forse c’è una soluzione

In una vecchia foto, un gruppo di mescitrici al Tettuccio di Montecatini

In una vecchia foto, un gruppo di mescitrici al Tettuccio di Montecatini

Montecatini Terme (Pistoia), 19 febbraio 2023 - La città termale avrà il prestigioso Archivio Alinari, ma rischia di perdere quello storico delle Terme. Sarebbe un paradosso clamoroso. Forse, a sventarlo interverrà la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Gli oltre mille volumi e le antiche cartografie degli stabilimenti (dalla progettazione fino alla realizzazione) finiranno infatti all’asta nel piano di concordato. Si stima un valore di un milione di euro. Ma per la città quell’archivio non ha ovviamente prezzo, ne racchiude l’anima. E il rischio è, appunto, che in mano dei privati quel prezioso archivio finisca disperso in mille rivoli. Una volta ceduto sarebbe impossibile da ricomporre nella sua interezza. Il libro più antico della biblioteca è del 1571, un volume di Andrea Bacci intitolato "De Thermis". Di pregio anche il trattato sulle proprietà delle acque di Alessandro Bicchierai risalente alla fine del ’700. E poi disegni e progetti. Insomma documenti di valore straordinario che risalgono all’epoca del fondatore di Montecatini, il granduca Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lorena che nella Palazzina di viale Verdi, sede della società termale, aveva la sua residenza estiva.

Carte così preziose che per sfogliarle è necessario indossare guanti bianchi per non danneggiarle. L’amministratore delegato Alessandro Michelotti ha confermato che in effetti l’archivio delle Terme potrebbe essere da un momento all’altro ceduto a un compratore, se si palesasse un’offerta congrua al valore ipotizzato di un milione di euro. L’archivio è infatti uno dei beni inventariati nell’imponente patrimonio termale che è adesso a disposizione del concordato preventivo. In città è subito scattato, giustamente, l’allarme rosso. Regione e Comune per evitare il fallimento si sono concentrati sull’acquisto dei principali stabilimenti termali, la Regione ha approvato una legge con l’offerta per l’acquisto di Tettuccio, Regina ed Excelsior per 16,4 milioni, mentre il Comune stipulerà un mutuo da un milione e mezzo con Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto della Torretta. Proprio il presidente Eugenio Giani per l’Excelsior ha pensato al trasferimento dell’Archivio Alinari, oggi in un deposito a Calenzano. Ma nessuno ha pensato al fondo storico delle Terme. In città non si credeva che anche questo bene potesse finire all’asta.

Per fortuna, ad evitare quella che sarebbe una vera e propria beffa per Montecatini, è arrivata in soccorso la Fondazione Caript, che si è detta disposta ad andare oltre e acquisire anche diversi quadri di pregio delle Terme, fra cui diversi dipinti post Macchiaioli. "Ho proposto alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia - dice Claudio Del Rosso consigliere dello stesso ente - di acquistare, oltre all’archivio, anche le opere d’arte di proprietà delle Terme. Anche questi beni potrebbero essere affidati in comodato alla galleria civica Moca, che dovrebbe essere collocata nella Palazzina Regia". Sì perchè, l’altro paradosso è che l’attuale sede delle Terme, la storica Palazzina Regia, anni fa fu acquistata dal Comune con lo scop o di farci un Museo dell’acqua. Come dire che sarebbe rimasta solo la cornice, rischiando di perdere il quadro all’interno.