
La prefettura comincia già a lavorare per la gestione futura degli oltre 200 profughi afgani, che stanno trascorrendo un periodo di quarantena in tre alberghi di Montecatini. Alla fine della prossima settimana infatti scadrà il periodo previsto per togliere qualsiasi dubbio sulla positività al Covid-19.
Ieri Carmela Crea, vicario del prefetto, ha incontrato a Pistoia i responsabili dei "Cas". I Centri di accoglienza straordinaria sono nati nel 2015 come strutture temporanee da aprire nel caso avvengano arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti asilo politico. Negli ultimi cinque anni invece i Cas sono diventati il posto che ospita quasi tutti questo genere di migranti, vista la mancanza di posti nel Sai (Sistema di accoglienza e integrazione).
I Centri di accoglienza straordinaria possono essere gestiti da enti profit e no profit. Attualmente in Italia queste strutture offrono 80mila posti, di cui 50mila sono già occupati. I Cas offrono due tipi di ospitalità: l’accoglienza collettiva capace di dare centinaia di posti in alberghi, bed & breakfast e altre strutture, causando a volte polemiche nelle comunità dove si trovano i profughi; l’accoglienza diffusa, che di solito viene svolta per gruppi più piccoli in appartamenti. Il progetto è sostenuto con il Fondo nazionale delle politiche e dei servizi di asilo. Negli ultimi anni però i fondi a disposizione dei Cas sono stati ridotti, andando a colpire una serie di attività che viene svolta nei centri. Prima tra tutte l’insegnamento della lingua italiana: si tratta di uno strumento fondamentale per affrontare le richieste di asilo politico e muoversi nel paese destinato a ospitare il richiedente asilo.
Sono state ridotte, come emerge a livello nazionale, anche le attività sociali e sportive, oltre che la presenza di psicologi e assistenti sociali, visto che i gestori dei Cas ricevono meno soldi. Il ministro degli interni Luciana Lamorgese ha dato indirizzo che i richiedenti asilo siano sempre più spostati nei Sai, ma al momento queste strutture non offrirebbero gli stessi spazi dei Cas.
Il sindaco Luca Baroncini ha ricevuto garanzie che i profughi afgani lasceranno la città non appena terminato il periodo di quarantena. La città sta comunque dando una bella risposta in termini di solidarietà consegnando al Centro operativo della Protezione civile abiti e altri oggetti di prima necessità. Il "Coc", che si trova in via Sant’Antonio, vicino ai cantieri comunali, è aperto dalle 9 alle 12, dal lunedì al venerdì, fino al 3 settembre, per questa iniziativa.
Daniele Bernardini