
Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Pistoia Giuseppe Grieco
È accusato di aver stuprato una ragazza insieme a un amico nella zona della movida cittadina. Prosegue mercoledì il processo nei confronti di Matteo Capaccioli per i fatti che sarebbero avvenuti nel 2022. "Ora è ancora indecisa, ma tieni il telefono in mano. Vai vieni". Sono le 3,35 della notte tra il 30 agosto e il primo settembre. I messaggi sono quelli della chat tra Capaccioli, 27 anni, e Giovanni Magrini, gia condannato a cinque anni e quattro mesi in abbreviato. Entrambi lavoravano in due locali del centro di Montecatini. Si stanno dando appuntamento nel locale dove lavora Magrini, a quell’ora chiuso, e che sarà riaperto per consumare un rapporto con una ragazza. Un incontro che, il giorno dopo, sarà descritto da Capaccioli in una chat con un altro amico "come un’orgia", e ancora: "l’abbiamo presa per mano e portata dentro".
Alcune di quelle chat e dei messaggi audio sono già state riprodotti in tribunale, davanti al collegio presieduto dal giudice Stefano Billet, nel processo per la violenza sessuale che la ragazza, appena maggiorenne, avrebbe subito la notte tra il 30 agosto e il primo settembre del 2022. Le indagini furono svolte dagli uomini del commissariato di Montecatini, e dirette dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco. In una delle ultime udienze è stato ascoltato l’ispettore Gianluca Brizzi del commissariato di Montecatini, che partecipò ai primi sopralluoghi nel locale dove si sarebbe consumata la violenza, nella cucina, e che eseguì il sequestro dei telefoni cellulari dei due imputati. Ed è proprio da quei cellulari che sono stati estrapolati i contenuti delle chat tra i due imputati, scambiate la sera stessa dei fatti e il giorno successivo, così come quelle con altri amici. Chat nelle quali si fa riferimento all’incontro con la giovane, con toni denigratori, facendo riferimento alla sua fragilità.