
Polizia in una foto di repertorio
Montecatini Terme, 19 ottobre 2019 - Una famiglia ha vissuto ore di angoscia e sofferenza a causa della sparizione di un ragazzo di 26 anni con sindrome di Down, temendo il peggio per la sua sorte. Ma dei bravi angeli custodi vegliavano su di lui e, come il loro patrono San Michele, hanno impedito che potesse capitargli qualcosa di brutto. Gli agenti del commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore Mara Ferasin, hanno risolto in poche ore il caso di sparizione.
La vicenda ha messo in allarme tutta la Valdinievole e l’intera provincia di Pistoia. Il giovane con sindrome di Down, come sua abitudine in alcuni giorni della settimana, doveva prendere il treno che, dalla stazione ferroviaria di piazza Italia, alle 14.30, era diretto a Pistoia. Il ragazzo nel capoluogo frequenta un’associazione che cura un progetto di autonomia per le persone con sindrome di down. Un percorso ripetuto un sacco di volte, senza alcun problema da parte del giovane, in grado di salire sul treno e scendere alla fermata giusta.
Ma all’ora stabilita lui non si è presentato nella sede dell’associazione che, dopo un po’, ha chiamato la famiglia. Dove poteva essere finito il ragazzo? Nella zona di piazza Italia non c’era alcuna traccia di lui, come se si fosse volatilizzato a bordo del treno. La sorella ha pubblicato un disperato appello su Facebook, chiedendo a chi potesse avere notizie del congiunto di farsi vivo al più presto.
I familiari quindi sono corsi a chiedere aiuto agli agenti del commissariato di Montecatini, in via Puccini. Gli agenti della polizia di Stato hanno preso subito a cuore la vicenda, cercando di ricostruire il percorso del giovane in stazione e a bordo del treno. Sono state ore frenetiche di telefonate ai capitreno dei convogli che viaggiano lungo la linea Firenze-Viareggio. La polizia ha chiamato anche i capistazione per avere il maggior numero possibile di notizie del ragazzo.
E’così emerso che, preso forse da un momento di confusione, il giovane aveva iniziato a salire e scendere dai treni, arrivando a Viareggio e tornando indietro. Alla fine, è stato individuato e recuperato a Prato. La famiglia ha accolto il ragazzo con un’esplosione di gioia, come testimoniano i post con cui la sorella ha annunciato il ritrovamento su Facebook. Sui social network, la gente ha espresso numerosi apprezzamenti agli agenti del commissariato perché, anche in una situazione del genere, hanno espresso la profonda vicinanza della polizia di Stato ai cittadini.
Non è questo il primo caso in cui gli agenti del commissariato accorrano in aiuto di persone in difficoltà o alle prese con gravi problemi sociali. Qualche tempo fa una persona residente nella zona del centro, chiamò il 113, avvisando la polizia che una persona voleva lanciarsi dalla finestra del terzo piano di un edificio. Sul posto giunse subito una volante. La donna si stava protraendo in equilibrio precario dal balcone, con il rischio di cadere da un momento all’altro. Gli agenti chiesero al titolare del locale al pianterreno di aprire le tende per attutire l’eventuale caduta. Si rivolsero anche al titolare di un hotel, pregandolo di fornire alcuni materassi, sempre al medesimo fine. Poi uno degli agenti salì al terzo piano e iniziò a parlare con la donna, cercando di dissuaderla da compiere un gesto sconsiderato. La sua disponibilità all’ascolto convinse la donna, sofferente per problemi familiari, a rientrare in casa.
Daniele Bernardini © RIPRODUZIONE RISERVATA