Quel piccolo grande teatro Il Verdi e i numeri da città

Il cartellone è uno dei migliori in Italia: "In Toscana, dopo Firenze, ci siamo noi" "Lavoriamo in tutto il Paese anche come promoter, portiamo in giro spettacoli" .

Quel piccolo grande teatro  Il Verdi e i numeri da città

Quel piccolo grande teatro Il Verdi e i numeri da città

Matteo Cardelli, direttore artistico e titolare del Teatro Verdi, è un altro ambasciatore dell’eccellenza. Il Verdi è l’unico teatro cittadino e che esiste e si fonda sull’impegno di privati che lo hanno fatto crescere e diventare il primo teatro d’Italia fra quelli di provincia, dopo le grandi città. Il cartellone di quest’anno è considerato tra i migliori italiani per musical, commedie brillanti, spettacoli comici e concerti si alternano con equilibrio. "In Toscana - racconta Cardelli - dopo Firenze, per questa tipologia di show ci siamo noi". Le produzioni importanti, dopo aver programmato i capoluoghi di regione con teniture lunghe, contattano il teatro di Cardelli che è frequentato, con continuità, da un piccolo esercito di spettatori provenienti da tutta la Toscana e oltre. "Come direttore artistico e titolare, devo seguire una linea editoriale che coniughi qualità delle proposte artistiche da un lato e visione manageriale dall’altro. Si tratta di proporre spettacoli interessanti e in grado di fare numeri alla cassa. Ho avuto la fortuna di fare il lavoro che sognavo! Costanza e dedizione, hanno poi contribuito. Bisogna porsi degli obiettivi certi e saper prevedere rischi e problemi per ottenere soddisfazioni. Il teatro è una esperienza artistica e sociale, luogo di aggregazione e di emozioni a 360°". Le produzioni. "Sono tantissime. Le principali - ricorda Matteo - sono "Omaggio a Morricone" del Maestro Andrea Albertini, con l’Ensemble Le Muse e Susanna Rigacci (voce di Morricone nel mondo); "Mortina. Un Musical che ti farà morire dal ridere", in co-produzione con la Compagnia delle Formiche, su licenza esclusiva di Mondadori; Filippo Caccamo in "Tel chi Filippo!"; "Raffaella! Omaggio alla Carrà"; i "Big One. The voice and the sound of Pink Floyd", premiati come miglior tribute band europea; "Reverse", un’inedita e divertente unione tra cinema e teatro. Lavoriamo in tutta Italia anche come promoter, portiamo in giro spettacoli come: "Giulietta e Romeo. Balletto di Roma"; Max Angioni in "Miracolato"; Barbascura X in "Amore Bestiale Tour"; Massimo Ranieri in "Tutti i sogni ancora in volo tour". Ringrazio il mio staff: competente, dinamico, responsabile e sempre unito. Nei viaggi, porto con me il nome del Teatro Verdi, con i suoi pro e contro. Ho avuto l’opportunità di investire su una location e un nome che evocavano in sé il successo e la gloria degli anni ‘80 - ‘90. La provenienza da una realtà di Provincia non ha sempre reso agevole il confronto con le grandi produzioni". Il sogno nel cassetto. "Terminare la ristrutturazione del Verdi per migliorarne comfort ed estetica. Come teatro privato, è molto più difficile investire. Abbiamo lavorato sulla sicurezza e altri aspetti. Quando prendemmo il Verdi non c’era nemmeno l’ombra di una programmazione invernale organica, solo titoli "da turisti". Ora lavoriamo 10 mesi l’anno. I giovani si appassionano al teatro con spettacoli stimolanti. Far teatro è raccontare storie e l’uomo ha sempre raccontato storie. I ragazzi devono avere fiducia nel proprio operato, senza scadere nella presunzione o nella maleducazione. Rimanere umili e fedeli a se stessi, senza bruciare le tappe".

Giovanna La Porta