
"L’impresa al femminile, prima ancora di essere un fatto economico, è l’affermazione del punto di vista della donna nel mondo, delle proprie capacità organizzative e soprattutto, dei propri valori". Parola di imprenditrice, ma anche di mamma, moglie, ex amministratore pubblico e attualmente vice presidente della Fidapa, la federazione donne arti professioni e affari. E’ così che Angela Bartoletti ha introdotto il convegno che si è tenuto giovedì sera al golf club La Pievaccia di Monsummano, che ha visto protagoniste alcune delle imprenditrici locali dalle storie più interessanti introdotte dalla presidente Fidapa Montecatini Pistoia Erica Birindelli e dalla sua vice, la stessa Bartoletti che ha voluto spendere parole incoraggianti anche per le donne che si occupano di giornalismo e per la stampa in generale.
"Prima di iniziare il convegno voglio fare un ringraziamento alla stampa – ha detto, citando i nomi dei giornalisti persenti – per il fondamentale contributo che danno al lavoro di tutti proprio per il difficile ruolo di mediatori tra la fonte e il pubblico, con funzione non solo di verificatori dell’attendibilità delle informazioni ma anche di certificatori di quanto è realmente notizia e quanto no, così da garantire l’autenticità delle informazioni stesse. E’ grazie a loro che siamo sempre informati su quanto avviene sul territorio ma molto spesso vengono criticati perchè fanno il loro lavoro senza prestarsi a compromessi".
Tante le testimonianze prodotte dalle imprenditrici invitate a raccontare la propria storia. Fra tutte, quella di Lucia Ghieri, della MGM motori di Serravalle. "Sono io, una donna, ad amministrare l’azienda fondata nel 1947 da mio padre. Ci occupiamo di motori e nel tempo abbiamo creato delle società anche in Canada e negli Usa. Paghiamo le tasse in Italia e oltreoceano. Quando vado in America e scendo dall’aereo, ogni volta l’addetto della dogana mi chiede se sia io la titolare dell’impresa. Poi fa dei veloci controlli e regolarmente mi risponde ‘lei ha pagato tutte le tasse quest’anno, benvenuta in America’. Quando vengo in Italia non succede mai e questo mi amareggia molto". Una donna che ha saputo farsi strada in un’impresa creata da uomini e che produce motori.
Un esempio, quello di Lucia Ghieri, per certi versi simile a quello di Michela Nieri, agricoltrice. "Essere una donna titolare di un’impresa agricola non è semplice – ha raccontato – perchè non abbiamo nessun tipo di facilitazioni ed il lavoro non ha giorni di sosta. Come imprenditrice spesso ho necessità di comprare trattori o macchinari che costano anche centinaia di migliaia di euro, per questo avvio regolarmente accessi al credito presso le banche. Non ho mai dato problemi di pagamento Recentemente, una banca mi ha scritto una lettera in cui chiedeva ulteriori firme a garanzia mia motivando la richiesta perchè sono una donna. Non deve più succedere. Non è possibile chiedere garanzie ulteriori ad un’imprenditrice solo perchè è donna".
Arianna Fisicaro