
Edoardo Fanucci e Andrea Bellettini hanno presentato una mozione contro la vendita separata di Grocco e Leopoldine
L’ex Istituto Grocco e le Terme Leopoldine devono costituire un unico comparto edilizio, con specifica destinazione d’uso. Devono essere trattati insieme in relazione alla ristrutturazione, all’attività edilizia e alla destinazione d’uso. Tutto questo anche al fine di evitare il depauperamento delle Terme ed evitare utilizzi non conformi all’area". È questa la richiesta presentata nella mozione dei consiglieri di minoranza Edoardo Fanucci, Andrea Bellettini, e Andrea Bonvicini, esponenti del gruppo Montecatini: Il futuro è nel nome. Da loro arriva un ringraziamento per l’ex sindaco Ettore Severi per il supporto nella stesura e la condivisione del documento.
Nella settimane scorse, l’architetto Oreste Ruggiero ha presentato una manifestazione di interesse agli organismi del concordato per l’acquisto della Tamerici e dell’ex istituto Grocco. Quest’ultimo è proprio accanto alle Leopoldine, tra viale Verdi e la pineta, e, secondo gli esponenti della minoranza, nel caso venissero ripresi i lavori nello storico edificio, ne rappresenterebbe la naturale espansione. Per questo, il gruppo di minoranza ha presentato una mozione dove dichiara la propria contrarietà, in vista della cessione per lotti dei beni strategici prevista per l’estate, a procedure separate per i due immobili.
"Entrambi gli stabilimenti – sottolineano i consiglieri – sono funzionali l’uno con l’altro, alla luce anche di quanto proposto e deliberato, all’unanimità nell’assemblea cittadina, dove si è aperto, per gli stessi, anche ad una destinazione, in quota parte, alberghiera. Una separazione dei due stabilimenti comporterebbe un depauperamento chiaro ed evidente del patrimonio termale e, nello specifico, un danno verso il Comune, sia nella sua qualità di socio che nella sua posizione di creditore sociale".