Montecatini Terme, 11 settembre 2024 – La piscina comunale potrebbe riaprire nel giro di alcune settimane. L’amministrazione comunale, infatti, sta per dare incarico a un nuovo professionista per valutare le condizioni del settore invernale dell’impianto. E il costo dei lavori necessari per la messa in sicurezza potrebbe risultare nettamente inferiore a quanto ipotizzato inizialmente. "La piscina comunale invernale rischia di non riaprire a settembre, se l’impianto non sarà valutato in sicurezza”. La notizia è arrivata circa un mese fa dal Comune e dalla scorsa settimana l’impianto non è utilizzabile.
L’11 agosto, l’assessore ai lavori pubblici Luca Bini e i tecnici degli uffici hanno effettuato un sopralluogo all’impianto, in conseguenza alle notizie relative alla relazione sulla staticità effettuata dallo studio Lucchesi-Zambonini. L’attuale amministrazione ha dichiarato senza mezzi termini di non essere stata messa al corrente della relazione dell’ingegnere e delle prescrizioni. Adesso, potrebbero arrivare le valutazioni di un altro professionista a rimettere tutto in discussione. Il caso è scoppiato in seguito a un’interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza del centrodestra Luca Baroncini e Karim Toncelli (Lega), e Alessandro Sartoni (Fratelli d’Italia). “Il complesso della piscina comunale – chiesero gli esponenti dell’opposizione – in base alla relazione tecnica dello studio Lucchesi-Zambonini, necessità il ripristino della sua piena sicurezza strutturale, prioritariamente statica, ma anche sismica, mediante una serie di interventi. Dati i tempi previsti, gli esperti invitano a eseguire due lavori tampone. L’amministrazione ritiene prioritario eseguire questi interventi, visti i 230mila euro a disposizione a copertura delle spese?”.
Il documento ha fatto insorgere la maggioranza che ha dichiarato di non essere stata informata dell’effettiva situazione. Sono stati decisi alcuni interventi per le piscine estive, mentre per quella invernale è stata fissata l’inibizione temporanea degli accessi. Tale inibizione si è resa necessaria per motivi cautelativi legati alla sicurezza. La nuova verifica, inizialmente prevista per l’inizio di settembre con lo studio Lucchesi-Zambonini e il responsabile unico del procedimento, per confermare o meno la chiusura degli impianti, potrebbe essere svolta con un altro professionista. Da. B.