
In due contano 184 anni: 94 per Alfeo, noto come Orfeo, 90 per il ‘minore’ Aldo. Ad attendere i fratelli Menicucci in sala consiliare c’erano l’intero consiglio comunale, i familiari, tanti amici. Tutti pronti a festeggiare due persone che a Uzzano sono una vera istituzione, come ha ricordato, fra gli altri, Alessandro Riccomi. Nella loro officina 65 anni di lavoro, prima a riparare bici e motorette, poi anche le auto.
Per fare loro una sorpresa, erano stati chiamati ad assistere alla presentazione di un libro. Non è mancata la commozione, quando si sono accorti che tutte le persone nella sala erano lì solo per loro. Ha fatto gli onori di casa il sindaco Dino Cordio. "Da piccolo – ha detto – volevo fare il benzinaio. Rileggendo con gli occhi di adulto quel desiderio, volavo essere come Alfeo e Aldo. Due supereroi con il costume, la tuta blu, con i segni delle numerose lotte, le mani, gli avambracci e spesse volte le guance macchiate di nero, al servizio degli altri e sempre vincenti. La realtà, ora lo capisco, era un po’ diversa: quella tuta blu, quelle mani, quelle vittorie erano il frutto di numerosi sacrifici, fatiche, rinunce".
A festeggiare i due fratelli anche Paolo Fornaciari che con Orfeo condivide la grande passione del ciclismo. L’ex corridore professionista è entrato spingendo a mano una bicicletta Colnago, quella usata da Menicucci e con lui ha ripercorso momenti e aneddoti sportivi e di vita. Perché nonostante l’età avanzata e il lavoro, Alfeo non ha mai rinunciato a pedalare. Nel corso dell’incontro ha raccontato un paio di episodi, come quando, dopo aver fatto una sgambata di una ventina di chilometri, ha deciso di dare gli ultimi colpi di pedale al velodromo di Ponte Buggianese e qui, dopo un paio di giri, si è trovato con un gruppo di ciclisti più giovani, che pensando di staccarlo hanno alzato il ritmo. Lui, dopo un paio di giri fatti al loro fianco, li ha salutati ed è andato via. È intervenuta con un messaggio anche Dalila Mazzi, presidente della Camera di Commercio di Pistoia e Prato. Prima di consegnare ad Alfeo, Aldo e alle loro mogli due targhe e due mazzi di fiori, Cordio ha ricordato anche la loro umiltà: "La prima cosa che ci risponderete sarà ‘ma falla finita, sindaco, noi abbiamo fatto solo il nostro lavoro’. Risposta che non ci stupirà: i supereroi non amano le luci della ribalta. Preferiscono agire in silenzio".
Emanuele Cutsodontis