Nardini striglia le sigle: "L’iter è stato condiviso"

VALDINIEVOLE Quando ha iniziato a leggere gli attacchi che le sono piovuti contro negli ultimi giorni, ha strabuzzato gli occhi. Con...

Nardini striglia le sigle: "L’iter è stato condiviso"

Nardini striglia le sigle: "L’iter è stato condiviso"

Quando ha iniziato a leggere gli attacchi che le sono piovuti contro negli ultimi giorni, ha strabuzzato gli occhi. Con una certa incredulità, dal momento che l’iter che ha portato ai criteri stabiliti nella delibera sul dimensionamento scolastico "sono stati decisi assieme ai sindacati".

L’assessora regionale alla pubblica istruzione Alessandra Nardini rievoca ab ovo tutti i passaggi. "Intanto, mi preme sottolineare che i tagli non sono opera della giunta regionale – premette – ma siamo stati costretti a farli dal governo e dal ministro Valditara. Per quel che ci riguarda, ci eravamo pure opposti".

Rispetto alle critiche, Nardini ricorda che "i criteri sono frutto di un confronto con Anci, Upi, Città Metropolitana e i referenti regionali di Cgil, Cis e Uil. Mi stupisce che dai sindacati si muovano critiche al limite di 1.600 studenti, visto che è frutto di una proposta avanzata proprio dai sindacati per evitare che vengano a crearsi maxi istituti di difficile gestione. Il numero era stato definito ’accettabile’".

"La delibera è un atto – continua Nardini –: un’assessora non può modificare in 48 ore un testo che è frutto di un percorso. Per questo non capisco gli attacchi verso di me. Ancora due giorni fa (tre per chi legge; ndr) abbiamo fatto una riunione in cui tutti i partecipanti hanno confermato la bontà dell’iter che abbiamo affrontato tutti insieme".

Quel che lascia l’amaro in bocca a Nardini è "il fatto che io ho sempre difeso l’importanza della concertazione. Ma i percorsi che si fanno insieme hanno senso soltanto se i tavoli poi vengono rispettati". Inoltre, riferendosi nello specifico alla levata di scudi arrivata dalla Valdinievole a difesa dell’Anzilotti, "le regole contenute in una delibera regionale non possono essere cucite a misura di un territorio. Cambiare le carte adesso non sarebbe giusto verso tutte quelle realtà che hanno già fatto i conti con la delibera".